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Sicurezza, arrivano 15 nuovi vigili: "Dallo Stato risposta insoddisfacente"

Il sindaco Muzzarelli risponde in Consiglio a un'interrogazione di Carpentieri (Pd) Dal 4 aprile a Modena entrano in servizio 15 nuovi operatori di Polizia municipale

Dal 4 aprile entreranno in servizio 15 nuovi operatori di Polizia municipale, 14 agenti e un ispettore. Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli giovedì 31 marzo in Consiglio comunale rispondendo all’interrogazione di Antonio Carpentieri (Pd) sulla sicurezza. Inoltre, da venerdì 1 aprile entra nuovamente in vigore il servizio notturno della Municipale sette giorni su sette. Completano il quadro gli investimenti per il potenziamento della videosorveglianza, l’impegno nei confronti delle vittime e per l’educazione alla legalità, la presenza di quasi 200 volontari. “Ma il compito principale e decisivo in materia di sicurezza – ha sottolineato il sindaco - compete allo Stato e ai suoi organi”. E a questo proposito Muzzarelli ha affermato: “Il viceministro Filippo Bubbico tornerà presto a Modena per la firma del Patto per Modena Città Sicura, il senatore ha confermato il valore del Patto e ha aperto alla possibilità di alcune sperimentazioni. L’incontro avvenuto nei giorni scorsi è quindi un passo avanti, ma non ancora una risposta soddisfacente alle nostre richieste, innanzitutto in termini di potenziamento degli organici e dei mezzi. Un discorso che vale anche per quanto riguarda Procura e Tribunale”.

Nell’interrogazione il consigliere Carpentieri aveva chiesto in particolare “se la lettera inviata al Ministro dell’Interno dal sindaco per il potenziamento dei servizi di sicurezza a Modena avesse ricevuto riscontro; se fosse possibile verificare con Prefettura e Questura l'effettiva congruità degli organici e se il Comune intende intervenire nuovamente presso il Ministero per richiedere un adeguamento degli organici degli Uffici della Procura della Repubblica di Modena e del Tribunale”.

Il sindaco ha osservato che non disporre di dati ufficiali sugli organici presenti in città e provincia costituisce un limite nel quadro della collaborazione istituzionale e il riferimento alle tabelle del 1989 pone problemi di verifica e adeguamento  poiché è cambiata la criminalità con cui dobbiamo misurarci. “Negli ultimi anni – ha precisato - c’è stato un tendenziale aumento dei reati predatori e soprattutto un sostanziale cambiamento della tipologia dei reati e delle modalità con cui vengono commessi. Da alcuni anni dobbiamo misurarci con la presenza di organizzazioni di stampo mafiosi e si pone anche il problema del riutilizzo sociale dei beni confiscati. A livello provinciale stiamo gestendo la presenza di quasi 800 richiedenti asilo dislocati in 111 strutture”.

Il sindaco ha anche osservato che non sono giunte risposte ufficiali alla lettera con cui lo scorso febbraio ha chiesto al Ministro dell’Interno che “la situazione modenese riceva la dovuta considerazione” e alle richieste in termini di organico, maggiori dotazioni strumentali, tecnologiche e di ulteriore coordinamento e integrazione, ribadite nel recente summit in Prefettura. Ma proprio in quell’occasione il viceministro ha aperto alla possibilità di alcune sperimentazioni che da tempo il Comune di Modena propone, tra cui la condivisione di banche dati, l’accesso allo Sdi (Sistema d’indagine) e la sperimentazione del Scntt, il Sistema controlli targhe transiti. “Va da sé l’opportunità, nel contesto di un potenziamento degli organici – ha aggiunto Muzzarelli – di riprendere i ragionamenti sulla polizia di prossimità e sulla sicurezza partecipata”. Mentre per quanto riguarda i problemi del personale e dell’edilizia giudiziaria – già in precedenza portati all’attenzione del Ministro della Giustizia e affrontati solo in parte e per quanto riguarda il rimborso ai Comuni dei costi di gestione del Tribunale – il sindaco ha annunciato un nuovo e imminente incontro con il presidente del Tribunale di Modena per l’assunzione di conseguenti iniziative politiche e istituzionali.

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