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Politica

Il PD presenta il programma elettorale per fare "Un passo nel futuro"

Tanti interventi nella serata che ha iniziato a delineare i contenuti della campagna elettorale per i dem modenesi

Il Tube Club di Modena ha ospitato ieri sera i vertici e i militanti del Partito Democratico - oltre ovviamente al candidato sindaco del centrosinistra Massimo Mezzetti - per la presentazione del programma delle prossime elezioni amministrative, ribattezzato dai dem “Un passo nel futuro: facciamolo insieme!”.

"Un documento aperto - racconta Federica Venturelli, Segretaria cittadina Pd Modena - che mettiamo a disposizione del candidato sindaco Massimo Mezzetti e di tutte le forze politiche e sociali che vorranno discuterne insieme.
Modena e l’Europa sono ad un bivio storico. L’esito delle future elezioni amministrative ed europee sarà determinante per il futuro della città e per gli equilibri politici dell’Europa. Noi vogliamo parlare a tutte persone che si alzano ogni mattina per andare al lavoro e hanno mille preoccupazioni, a partire da quella economica; ai genitori impegnati per il futuro dei loro figli; alle nuove generazioni che vogliono costruirsi la loro vita; alle imprese che creano lavoro di qualità, a tutti coloro che vogliono una città europea, attenta all’ambiente e al futuro delle nuove generazioni. Vogliamo continuare ad investire sulla città universitaria, una città che sia capace di prendersi cura di tutti i cittadini; una città che garantisce agli anziani qualità di vita e sostegno alle persone fragili. Modena è una città straordinaria: siamo convinti che debba continuare a essere ambiziosa e a volare alto, senza dimenticare che una città è davvero grande quando, anzitutto, si occupa di risolvere i problemi di tutti i giorni dei suoi cittadini."

Un programma articolato secondo 16 direttrici, che va ad affrontare tantissimi aspetti della vita cittadina. Un programma che inevitabilmente parte da quanto realizzato dall'Amministrazione Muzzarelli e dalle precedenti, in una continuità che rappresenta un fattore imprescindibile per la storia cittadina. Ma, spiega Venturelli, il Partito Democratico "non si ferma solo alle cose buone fatte. Vediamo anche le tante sfide presenti e future. Ci sono contraddizioni e difficoltà che toccano nel profondo la nostra città".

L'accento sul tema della casa

"Dobbiamo ripensare l’abitare e immaginare nuove forme per contrastare la solitudine. L’aumento delle famiglie monogenitoriali e di anziani soli impongono un ruolo del pubblico che deve essere più forte. La casa è un tema centrale e per noi una priorità assoluta. Dobbiamo garantire la casa ai giovani che vogliono creare una famiglia o rendersi autonomi dai genitori, agli studenti, ai tanti lavoratori che il nostro sistema economico o dei servizi richiede. È necessario potenziare gli investimenti dell’Agenzia Casa, dando priorità al recupero degli alloggi attualmente sfitti. Questo tema non riguarda soltanto i cittadini più fragili; oggi fanno fatica a trovare una casa anche famiglie che hanno redditi medi. Ci sono persone che pur lavorando non riescono ad accedere alla casa. Serve un piano di alloggi ERS e PEEP che possano rispondere alle possibilità economiche dei cittadini. Serve guardare in faccia le difficoltà diverse e dare risposte commisurate ad esigenze diverse".

Scuola e formazione

"Dobbiamo investire in modo significativo sulla istruzione, sulla formazione tecnico-professionale e anche sull’apprendistato. La formazione professionale è una delle maggiori opportunità che può consentire soprattutto ai giovani di trovare una risposta che li recupera al lavoro e che dà dignità. Vogliamo un lavoro dignitoso, sicuro e di qualità per tutte le cittadine e i cittadini di Modena. Crediamo che il lavoro sia non solo un diritto ma anche un fondamentale pilastro per lo sviluppo sociale ed economico della nostra città. Vogliamo garantire che negli appalti per opere e servizi commissionati dal Comune e dalle sue partecipate siano garantite retribuzioni eque, assicurando un salario minimo dignitoso per tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti e che siano introdotte clausole sociali obbligatorie per garantire la qualità del servizio e la dignità dei lavoratori, soprattutto dei più fragili. Allo stesso tempo è necessario mettere a disposizione delle imprese, piccole e medie, il tessuto che ha contribuito a rendere forte il nostro sistema economico, gli strumenti per favorire l’accesso al credito finalizzato per accompagnarli verso la transizione ecologica.

Welfare

"Vogliamo una città che si prenda cura dei suoi cittadini. Lo dobbiamo dire con forza: la cura non è un fatto individuale o familiare, ma il più grande atto di responsabilità collettiva. Dobbiamo continuare ad investire sui servizi 0-6 anni, aumentando ancora di più i posti disponibili, perché l’inclusione tra i cittadini inizia dai primi anni di vita e perché si libera il tempo delle donne, che garantisce loro di valorizzare il loro potenziale professionale. Non è un caso che in questi territori ci sia il tasso di occupazione femminile più alto d’Italia. In una città dove le donne, in media, gestiscono la cura di bambini e anziani per 5 ore al giorno e gli uomini solo per un’ora, dobbiamo batterci per un grosso cambiamento culturale: la parità di diritti e di opportunità per le donne comincia nelle famiglie, a casa. Sì alle scuole aperte; sì allo sblocco delle liste di attesa nelle CRA; sì all’implementazione dei servizi domiciliari per sostenere ammalati e familiari. Un welfare flessibile e accessibile a tutti anche e soprattutto a quella classe media impoverita che ora fa più fatica ad accedere ai servizi pubblici. Welfare è anche sport, per giovani e meno giovani, con un accesso aperto e senza barriere, sostenuto da una solida leadership pubblica dell’ente locale che collabora con tutti i protagonisti del mondo sportivo".

Il nodo della sanità

"Il progressivo definanziamento della sanità pubblica ha toccato livelli insostenibili per la tenuta del sistema. Se arriviamo al 6% di finanziamento è impensabile immaginare di mantenere gli stessi servizi. Il Governo Meloni sta agendo in maniera irresponsabile, ma guidato da una volontà ormai smascherata: demolire il Sistema Sanitario Nazionale nato in Italia oltre 45 anni fa. Sulla sanità pubblica il Pd sta portando una battaglia politica e culturale. Serve un impegno economico in linea con i canoni europei, servono risorse per il rinnovo dei contratti degli operatori della sanità pubblica. Proprio dall’Emilia-Romagna, dove la sanità è sempre stata al top della qualità nazionale, ci accorgiamo dei problemi e delle difficoltà del momento che vanno affrontate con decisione. Proprio per la nostra storia, non sono accettabili passi indietro. Dobbiamo investire nella medicina territoriale, vicina ai cittadini e al territorio. Non basterà costruire le Case della Salute se poi non ci sono i medici e gli operatori sanitari che la vivono e ci lavorano. Se la Destra continuerà su questa strada, aumenteranno le liste d’attesa, saremo costretti ad attendere mesi per un esame, a rinunciare alle campagne di prevenzione e la salute sarà accessibile solo per chi può comprarsela. In un Paese in cui più di 3 milioni di persone rinunciano alle cure, queste disuguaglianze sono per noi inaccettabili e, la nostra, sarà una battaglia politica senza quartiere per la salute delle cittadine e dei cittadini".

Infine la sicurezza

"Vivere in sicurezza è un diritto di tutte le cittadine e tutti i cittadini. Serve il rispetto delle regole, il contenimento e la punizione verso chi non le rispetta, ma serve anche miglior protezione e accompagnamento sociale anche con l’aumento delle/degli assistenti sociali e il rafforzamento della prevenzione con il lavoro integrato degli educatori di strada. Serve un’alleanza tra chi è chiamato a controllare il territorio e chi punta a eliminare tutte le condizioni di marginalizzazione e solitudine delle persone. Non solo contrasto alla microcriminalità ma anche e soprattutto alle organizzazioni criminali e mafiose che devono essere contrastate con la Giustizia e la cultura alla legalità".

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