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Provincia, Udc: "Troppi 47 comuni, riduciamoli a 18 accorpandoli"

La proposta di Fabio Vicenzi, capogruppo in consiglio provinciale, porterebbe alla formazione di nuove entità amministrative come il Comune del Cimone, dei Castelli, delle Terre del Sorbara e l'annessione di Campogalliano a Modena

Per l'Udc di Modena, 18 comuni possono bastare. I centristi modenesi stamattina hanno proposto una consistente riduzione delle entità amministrative sul suolo provinciale, passando dai 47 attuali a 18: il vecchio adagio “l'unione fa la forza” dimostra di essere quanto mai valido per fare fronte alle difficoltà poste dai tagli governativi e alla nuova manovra che ieri ha mandato su tutte le furie il sindaco di Modena Giorgio Pighi.

RISIKO - “Ci siamo divertiti a giocare a Risiko sul territorio provinciale” ha ironizzato Fabio Vicenzi, capogruppo Udc in consiglio provinciale, principale artefice di questa proposta da sottoporre, oltre a tutte le forze politiche, soprattutto all'attenzione del Partito Democratico: “Vogliamo vedere se il partito che governa la stragrande maggioranza dei comuni modenesi è disposto a confrontarsi su questo argomento – ha detto il consigliere – La formazione delle unioni comunali e l'accorpamento di servizi e polizie locali sono già un chiaro segnale della direzione intrapresa. La necessità di accorpare i comuni è conseguente alla necessità di meglio rispondere alle esigenze di cittadini, famiglie e imprese”.

MONTAGNA – Ingenera un involontario gioco di parole il Comune del Cimone, frutto dell'accorpamento di Fanano, Fiumalbo Montecreto, Pievepelago, Riolunato e Sestola, andrebbe a includere più di 11mila abitanti. L'Appennino, data la presenza di molti piccoli centri sparsi, non può che essere l'ambiente maggiormente interessato dagli accorpamenti: il Comune di Appennino Ovest che comprenderebbe Frassinoro, Montefiorino e Palagano; Appennino Est con Guiglia, Montese e Zocca. Con la nuova cartina fornita dall'Udc, Pavullo aumenterebbe la sua posizione di capoluogo della montagna “annettendo” Lama Mocogno e Polinago, mentre Serramazzoni convolerebbe a nozze con Prignano e formare Serra-Prignano.

PEDEMONTANA – Si concretizzerebbe l'Unione delle Terre dei Castelli con la formazione del Comune dei Castelli: questo dalla fusione di Spilamberto, Castelnuovo e Castelvetro giungendo a quota 42mila abitanti. Vignola, mantenendo la sua originale denominazione, ingloberebbe Savignano e Marano giungendo così a 39mila abitanti. La situazione di Sassuolo, Fiorano, Maranello e Formigine rimarrebbe identica a quella precedente.

PIANURA – Ciao ciao Campogalliano, per te si aprono le porte di Modena: con questa new entry nel territorio della Ghirlandina, il capoluogo di provincia raggiungerebbe i 193mila abitanti. Castelfranco annetterebbe San Cesario giungendo a 38mila abitanti mantenendo il suo nome, mentre Carpi estenderebbe il suo dominio alle vicine Novi e Soliera aumentando la sua posizione facendo sempre più concorrenza a Modena con ben 96mila abitanti. Lambrusco a fiumi per le Terre del Sorbara con la fusione di Bastiglia, Bomporto, Ravarino e Nonantola: 35mila abitanti per questa ipotetica unione.

BASSA – Senza aspettare la proposta dell'Udc, la fusione di Cavezzo, Medolla e San Prospero è già iniziata e giungerà il Comune di Bassa Centro da circa 20mila abitanti. La Bassa ovest verrà formata da Concordia, San Possidonio e Mirandola e sfiorerà i 38mila abitanti, mentre la Bassa est (San Felice, Camposanto e Finale Emilia) si attesterà sui 30mila.

 

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