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Nuova segnaletica all'incrocio Respighi-Scarlatti

È la soluzione transitoria in attesa dell’installazione di un semaforo illustrata dall’assessore Marino nella risposta all’interrogazione di Andreana (Pd)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

“Per la realizzazione di un impianto semaforico all’incrocio tra via Respighi-Marinuzzi-Scarlatti sono tuttora in corso verifiche sui costi e sugli espropri necessari. In questa fase transitoria, per aumentare la visibilità e la sicurezza dell’incrocio, installeremo su tutti e quattro i rami stradali nuova segnaletica verticale di preavviso, eventualmente integrata di dispositivi lampeggianti a led, e rinfrescheremo la segnaletica orizzontale esistente oltre a realizzare un secondo rallentatore ottico su via Marinuzzi”. Lo ha detto l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Modena Antonino Marino rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di ieri, giovedì 20 marzo, all’interrogazione di Michele Andreana (Pd) sui tempi per l’installazione del semaforo all’incrocio tra via Scarlatti e via Respighi.

Il consigliere ha ricordato “il ripetersi dell’ennesimo grave incidente avvenuto nei giorni scorsi in quell’incrocio, considerato uno dei più pericolosi in città”, e ha chiesto “se l’impegno a istallare un impianto semaforico assunto da tempo dall’Amministrazione comunale verrà mantenuto, in quali tempi, e quali soluzioni transitorie sono previste per evitare il ripetersi di ulteriori gravi incidenti”. L’assessore ha spiegato che “la realizzazione di un nuovo impianto semaforico in quell’incrocio fu inserita nell’anno 2008 tra gli interventi di manutenzione straordinaria con l’obiettivo di consentire uno sgombero in maggiore sicurezza agli utenti provenienti dalle laterali. Si tratta di una zona artigianale – ha detto – che vede il transito di mezzi pubblici, mezzi pesanti e tir, in particolare su via Scarlatti nel tratto tra via Emilia e via Respighi. Il progetto esecutivo è stato quindi redatto considerando gli adeguati raggi di curvatura e sono stati ipotizzati due scenari: uno che consenta il transito di mezzi pesanti con lunghezza fino a 11 metri, l’altro fino a 15 metri. Entrambe le ipotesi tuttavia – ha concluso l’assessore – comportano la necessità di espropri e di una riduzione della sosta a servizio delle attività della zona”.

Nella replica, il consigliere si è detto soddisfatto “per impegno e tempestività della risposta, ma meno nel merito: mi aspettavo un intervento più immediato – ha affermato – perché le soluzioni transitorie non risolvono il problema della pericolosità di quella strada. Nei momenti di punta chi esce da via Scarlatti verso Modena mette a rischio la propria incolumità se non trova qualcuno di buon cuore che si ferma per farlo passare. Credo che questo impegno – ha concluso il consigliere – vada messo tra le priorità e che vadano trovate le risorse per mettere l’incrocio in sicurezza”.

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