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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Kyenge paragonata ad un orango, il PD salva Calderoli dal processo

L’Aula del Senato ha negato con il voto della maggioranza l’autorizzazione a procedere per istigazione all’odio razziale per il senatore leghista. Kyenge: “Ricorrerrò alla Corte Europea”. Senatori Guerra e Vaccari: “Voto pasticciato”

Il Senato ha negato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Roberto Calderoli per l’ipotesi di istigazione all’odio razziale relativamente alla frase con cui il leghista, nel 2013, aveva paragonato l’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge a un orango. 

"Ogni tanto smanettando con Internet, apro 'Governo Italiano', e cazzo cosa mi viene fuori, la Kyenge. Io resto secco. Io sono anche un amante degli animali, per l'amor del cielo. Ho avuto le tigri, gli orsi, le scimmie, e tutto il resto. I lupi anche c'ho avuto. Però quando vedo uscire…delle sembianze di oranghi, io resto ancora sconvolto”. Queste le parole del leader leghista e Vice Presidente del Senato, pronunciate nel luglio 2013, quando Cecile Kyenge era Ministro dell'Integrazione.

A Palazzo Madama oggi si sono tenute due votazioni separate per il rpocedimento giudiziario contro Calderoli: i senatori dovevano decidere in primo luogo se procedere per il reato di diffamazione e con un secondo voto se “applicare” o meno l'aggravante di istigazione all'odio razziale. Il primo voto è stato positivo, ma l'Aula ha bocciato l'aggravante di razzismo, facendo così decadere di fatto il vero punto cruciale della querela (elevata da terzi e non direttamente dall'eurodeputata modenese del Pd)

“In Europa il livello di guardia verso il razzismo è altissimo. Il messaggio di questo voto è che la politica è irresponsabile, che non c’è un argine all’uso irresponsabile di parole che avvelenano la società, seminando odio razziale. E’ un messaggio triste. Non lo nascondo, sono amareggiata. Ma io vado avanti”. Queste le parole di Cecile Kyenge dopo quanto avvenuto oggi in Senato, che preannunciano un ricorso alla Corte Europea.

La scelta della maggioranza di “perdonare” Calderoli ha destato molti malumori in Senato, anche tra le fila dello stesso Partito Democratico: “Un voto pasticciato, un escamotage che  legittima l'idea che questo tipo di affermazioni possano essere impunemente fatte, perché  strettamente collegate alla attività svolta in Parlamento da Calderoli” è stato il commento dei senatori modenesi Vaccari e Guerra.

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