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Cratere, numeri e speranze dei comuni modenesi a quattro anni dal sisma

Legalità, burocrazia, e finanziamento delle opere pubbliche ancora da ricostruire sono i temi principali affrontati nella seduta consiliare dell'Unione Area Nord, dove i consiglieri hanno fatto il punto sulla ricostruzione

Nella seduta del Consiglio dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord che si è tenuta la sera di giovedì 26 maggio a Medolla è stato fatto un bilancio sulla ricostruzione a quattro anni dal sisma del 2012. Il valore di danno complessivo ammontava a 13 miliardi. Il cataclisma ha coinvolto un territorio abitato da oltre 200.000 persone e costituito da 18 comuni. Tutti e 9 i Comuni Modenesi dell'Area Nord (più di 80.000 cittadini) hanno subito danni a causa del terremoto. 

I consiglieri hanno ripercorso anche le scelte politiche  intraprese nei difficili mesi seguiti alla catastrofe, sottolineando come si sia deciso di dare la priorità alle scuole, ai luoghi di lavoro ed alle case. Molte imprese sono rimaste sul territorio pur avendo la possibilità di delocalizzarsi, un risultato ottenuto  anche grazie alla garanzia di nuove infrastrutture promesse dalle istituzioni. Dopo alcuni mesi dallo sciame sismico tutti i servizi sanitari sono stati ripristinati e potenziati. Importanti i fondi concessi dall'Unione Europea per la ricostruzione: circa 670 milioni di contributi, ad oggi la cifra più alta mai concessa dalla Comunità Europea per soccorrere un territorio colpito da calamità naturali.

Tra le criticità riscontrate, le difficoltà di dialogo tra cittadini e tecnici in merito alle pratiche per la ricostruzione, la mancanza di un quadro normativo di riferimento, i rallentamenti nel ripristino delle opere pubbliche dovuti alla scarsità di personale presso la Soprintendenza. Tra i recenti traguardi raggiunti, invece, l'Unione dei Comune ricorda i 160 milioni elargiti per le opere pubbliche, il provvedimento che ha portato alle zone franche urbane ed il prolungamento dello stato di emergenza fino al 2018.

Ad oggi, tuttavia, sono ancora numerose le difficoltà da superare, ma le necessità più impellenti della ricostruzione per i Comuni dell'area terremotata sono due: scongiurare il pericolo d'infiltrazioni mafiose e ricostruire le opere pubbliche. In quest'ultimo ambito sono già disponibili 1 miliardo e 60 milioni di euro. Gli obiettivi per il prossimo futuro sono dunque ottenere i 500 milioni mancanti per completare le opere pubbliche ed accelerare la presentazione delle progettazioni e l'approvazione dei progetti preliminari ed esecutivi. Nell'ambito delle opere pubbliche, più di 850 progetti sono stati ammessi dalla Regione Emilia-Romagna. 750 progetti sono stati presentati, 388 sono stati approvati.

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