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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Campogalliano / Via Giglio

Via libera al nuovo maxi allevamento di vitelli a Campogalliano, insorgono i Verdi

Critiche al progetto di riqualificazione dell'attuale allevamento dismesso di via Giglio, dove il Gruppo Cremonini alleverà 4.800 capi: "Non è sostenibile".

I Verdi di Modena non usano mezzi termini per affossare il progetto del nuovo allevamento intensivo che verrà realizzato in via Giglio, nelle campagne a nord dell'abitato di Campogalliano. Si tratta di un imponente progetto di riconversione di un impianto vetusto e da anni in disuso, che consentirà alla Società agricola Corticella srl (azienda del Gruppo Cremonini) di realizzare nuovi stalloni e nuovi impianti che arriveranno ad ospitare fino a 4.800 vitelli.

"La notizia ci lascia senza parole - commentano i coportavoce provinciali di Europa Verde-Verdi Modena Marina Leonardi e Simone Ganzerli - Ormai è risaputo che gli allevamenti siano la seconda causa di inquinamento atmosferico dopo il traffico pesante e che dall’ammoniaca dei reflui si originino le polveri sottili che sono cause di gravi patologie respiratorie anche mortali. Inoltre gli allevamenti sono altamente idrovori non più sostenibili oggi che la siccità è un problema purtroppo ben più che tangibile. Se davvero si volesse fare qualcosa di significativo contro il cambiamento climatico bisognerebbe ridurre il consumo di carne e ridurre gli allevamenti intensivi che oltre a essere inquinanti e idrovori sono anche dei luoghi disumani di orrore e dolore in cui costringiamo gli animali".

"Nonostante tutto questo sia risaputo, ecco che in un territorio tra i più inquinati d'Europa come il modenese, si permette la realizzazione di un allevamento di 4.800 vitelli. Eppure, leggiamo le dichiarazioni della sindaca di Campogalliano e i rilevamenti di Arpae, per cui le carte sono tutte in regola per dare il nulla osta a questa realizzazione", attaccano gli esponenti del partito ambientalista, riferendosi all'approvazione del progetto, che ovviamente presenta tutte le carte in regola per poter procedere e ha ottenuto le autorizzazioni necessarie di Arpae e l'avvallo politico da parte del Comune di Campogalliano.

Leonardi e Ganzzerli attaccano: "Il problema vero allora è che se vogliamo invertire la nostra folle corsa verso l'autodistruzione dobbiamo cambiare le regole che ci hanno portato a questo punto. Servono dei piani di riduzione degli allevamenti e del numero degli animali allevati, serve che a livello regionale si stabiliscano dei tetti ponderati di animali da allevare sul territorio e che questi tetti non si superino, anzi che nel tempo vengano diminuiti. E serve una nuova cultura alimentare perché un eccessivo consumo di carne oltre a non essere sostenibile ambientalmente non è neppure salutare. L’unica strada possibile ormai è quella che vede meno animali negli allevamenti e maggiore qualità di vita per loro e soprattutto per noi".

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