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Politica Sacca / Viale Marcello Finzi

Nuovo polo logistico Conad alla Sacca, il Pd approva la variante urbanistica

Via libera alla rigenerazione dell’area ex Civ & Civ con i miglioramenti del progetto decisi in Conferenza dei servizi. La maggioranza si spacca e il Comitato protesta con lo striscione in Aula

Via libera del Consiglio comunale di Modena al progetto di rigenerazione dell’area industriale ex Civ & Civ, con il riassetto del comparto tra via Canaletto, viale Finzi e la tangenziale nord attraverso la realizzazione di una moderna struttura per la logistica in ampliamento rispetto all’attuale stabilimento Conad Nord Ovest presente da tempo.

La variante agli strumenti urbanistici comunali, illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, è stata approvata nella seduta di giovedì 20 aprile con il solo voto favorevole del Partito Democratico e una spaccatura della maggioranza. C'è stata infatti l’astensione di Europa verde – Verdi, Modena civica, Lega Modena, Gruppo indipendente per Modena e Alternativa popolare; il voto contrario ha riguardato di Sinistra per Modena, Movimento 5 stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia e la consigliera Barbara Moretti di Lega Modena. Assente Modena sociale.

Nelle scorse settimane la Conferenza dei servizi aveva espresso parere positivo alle modifiche del progetto presentate da Imco spa, dopo l’originaria proposta del 2021 e gli adeguamenti richiesti dall’Amministrazione comunale: contenimento dei volumi degli edifici e incremento delle superfici verdi, con anche opere di mitigazione; maggiore attenzione alla qualità ambientale e agli edifici residenziali presenti; rinnovamento di reti e sottoservizi dell’area; miglioramento e monitoraggio della viabilità e della sosta, con una nuova rotatoria su viale Finzi, un parcheggio in area dedicata per limitare le ricadute sul traffico locale e il completo rifacimento dell’area a ridosso degli orti, attualmente adibita a parcheggio, che sarà dotata di verde e arredi.

La parola all'Amministrazione

“Sono interventi che riducono in modo significativo l’impatto sull’area – ha sottolineato l’assessora Vandelli – e sono stati definiti anche grazie al confronto con il Quartiere e con i residenti, con incontri e assemblee. Proprio la riqualificazione dell’area a ridosso degli orti è una proposta emersa da quel dialogo e un impegno che il sindaco aveva assunto. Così come è significativo lo sforzo per la protezione dal rumore (con barriere fonoassorbenti con verde rampicante, filari, filari, siepi e la localizzazione degli impianti a una distanza di almeno 40 metri dalle case) e per la realizzazione di uno studio di fattibilità per la creazione di una comunità energetica. Il progetto, inoltre, è già impostato per integrarsi, soprattutto rispetto ai percorsi ciclabili e alle aree verdi, con quello in corso di definizione per la rigenerazione della contigua ex Pro Latte dove saranno realizzati 14 mila metri quadri di aree verdi. In tutta l’area nord – ha aggiunto Vandelli – si stanno realizzando o programmando interventi di rigenerazione su oltre 300 mila metri quadri di aree e oltre un terzo, più di 100 mila metri, sono nuove aree verdi”.

Il progetto di rigenerazione del Civ & Civ riguarda un’area di oltre 50 mila metri quadri a destinazione produttiva non utilizzata da anni. La riqualificazione a cura del privato prevede la ristrutturazione o la nuova costruzione di capannoni logistici per Conad, a parità di volume rispetto all’esistente, e una maggiore dotazione di verde, con anche nuovi percorsi pedonali e ciclabili. Le aree urbanizzate impermeabili del comparto scendono dal 92 al 78 per cento. La variante non rappresenta una deroga agli strumenti urbanistici (si utilizza la capacità edificatoria del lotto) ma riguarda la rimodulazione delle aree elementari all’interno di quella zona elementare.

Le proposte dei gruppi politici

Insieme alla variante sono stati approvati anche due ordini del giorno presentati da diversi gruppi consiliari. Lega Modena, Forza Italia, Alternativa popolare e Modena sociale hanno proposto un monitoraggio della qualità dell’aria nella zona Sacca da far realizzare ad Arpae in vista del nuovo insediamento, così da verificarne l’impatto (a favore anche Pd, Europa verde – Verdi, Movimento 5 stelle, Gruppo indipendente per Modena, Fratelli d’Italia e Modena civica; astensione per Sinistra per Modena).

Europa verde – Verdi ha chiesto un progetto urbano complessivo per l’area che comprende anche ex Pro Latte e parco Vittime di Utoya, con l’obiettivo di “qualificare, potenziare e collegare tra loro le aree di verde pubblico”, prevedere opere di mitigazione e attivare un “Laboratorio di approfondimento e condivisione con i diversi soggetti interessati avviando un percorso di progettazione partecipata” (a favore anche Pd e Modena civica; astenuti Sinistra per Modena, Lega Modena, Gruppo indipendente per Modena e Alternativa popolare; contrari Movimento 5 stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Assente Modena sociale ).

È stato sospeso e non è stato discusso, invece, l’ordine del giorno presentato dal Pd che, sottolineando lo stretto legame dell’intervento con quello previsto nell’area ex Pro Latte, chiede che venga definito un progetto urbanistico coordinato e sinergico, con un percorso di partecipazione che ne “assicuri la massima trasparenza, conoscibilità e acquisizione di contenuti” in vista della definizione dell’Accordo di programma.

La protesta del Comitato dei residenti

L'Aula di Piazza Grande è stata teatro, durante la discussione della delibera, della protesta composta di alcuni esponenti del Comitato Villaggio Europa – Quartiere Sacca, che si è sempre battuto per un progetto differente da quello proposto da Conad e passato attraverso le varie valutazioni delle Conferenze dei Servizi. Gli attivisti hanno esposto uno striscione che richiamava alla qualità ambientale dell'area.

Il voto era stato preceduto da un appello rivolto ai consiglieri comunali affinchè la variante venisse respinta: "Troviamo davvero sconcertante come tale progetto possa essere valutato in modo positivo dal Consiglio Comunale. Qualunque voto che non sia un chiaro 'no' ad un progetto che ignora totalmente le richieste della cittadinanza non potrà che essere valutato negativamente dalla nostra comunità", aveva scritto il Comitato. Ma l'esito è stato quello prevedibile e ora i residenti dovranno accettarne le conseguenze.

Il dibattito fra le forze politiche

Aprendo il dibattito per Lega Modena, Barbara Moretti ha spiegato che il secondo progetto sul polo “recepisce sicuramente modifiche sostanziali all’impianto di base, ma, come ribadito anche dal comitato Villaggio Europa, non soddisfa le richieste di modifica, soprattutto sul fronte della mitigazione ambientale, acustica e dell’inquinamento che i cittadini avevano presentato in sede di Conferenza dei servizi”. Inoltre, “non coglie l'opportunità per riallacciare quel rapporto di partecipazione che nella prima fase del dibattito era mancato”, nel più generale ambito “di una mediazione tra i residenti e la proprietà”. Per Giovanni Bertoldi “si tratta di un progetto impattante che, unito ad altri interventi urbanistici in zona, come la moschea nell’area ex Pro Latte, diventa fonte di rischi e difficoltà: diciamo fermamente no, quindi, a ulteriori nuovi progetti nell’area”. A questo proposito, per il capogruppo “l’area della Pro Latte si sarebbe dovuta unire a quella del parco Vittime di Utoya anche per aumentare le mitigazioni funzionali al progetto Conad”. Soffermandosi sulle modifiche migliorative apportate al progetto, Bertoldi ha dichiarato che “il risultato non è riferibile al Comune ma allo stimolo continuo di cittadini e opposizioni consiliari”.

“In quest’aula si verificano continue compressioni dei diritti: i consiglieri non hanno avuto la possibilità di verificare appieno i documenti”. Lo ha affermato Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) che ha condiviso le proprie perplessità sulla delibera: “Noi non possiamo essere sfavorevoli a chi dà lavoro e riqualifica, ma c’è discrepanza tra delibera e l’intervento che si andrà a fare. Si dice che verranno realizzati prati verdi ma, in realtà, stiamo parlando non di un parco, ma di un polo logistico, di un progetto per le imprese: la giunta deve assumersi la responsabilità di dirlo chiaramente e con trasparenza”.

Per il Movimento 5 stelle, secondo Enrica Manenti “lo sforzo di ascoltare i cittadini non ha dato i suoi frutti, considerate le criticità che vengono segnalate”. La consigliera, a questo proposito, ha voluto ricordare il contributo dato dalla partecipazione attiva dei quartieri interessati: “Se i cittadini non si fossero opposti, se non ci fosse stata una intensa pressione, sarebbe andato avanti il primo progetto, sovradimensionato. L’Amministrazione deve potenziare i percorsi di partecipazione col territorio e con i Quartieri, percorsi efficaci e fondamentali come si è visto anche in questo caso”. Si tratta di “un progetto deficitario, a cui siamo contrari, che non tutela gli interessi della comunità”: lo ha affermato Giovanni Silingardi evidenziando alcuni aspetti critici del progetto. “Per esempio è il caso – ha detto – delle barriere acustiche: dai documenti emerge che non tutte le aree sono coperte”. Il consigliere ha poi specificato che un altro aspetto centrale e critico del progetto resta il verde: “Deve essere fruibile e non fine a sé stesso”. Secondo il consigliere, quindi, “con questo progetto il Comune non difende i diritti e i bisogni della comunità: era necessario fare di più”.

Per il Pd, Diego Lenzini ha affermato che “la delibera mette al centro lo sviluppo di un’azienda di qualità basato sulla sostenibilità ambientale e sull’attenzione sociale per il territorio”. Il consigliere ha poi puntualizzato l’importanza del coinvolgimento di tutti gli “attori” interessati dal progetto: “In questi diciotto mesi sono arrivate proposte migliorative, grazie al contributo fondamentale dei cittadini a cui abbiamo dato ascolto, ma anche grazie alle sollecitazioni del Consiglio comunale”. In dichiarazione di voto, Antonio Carpentieri ha messo l’accento sul “coraggio”, dell’impresa e del territorio, “elemento alla base della scelta di riqualificare un edificio, senza consumare suolo, guardando al futuro”. Il capogruppo ha sottolineato anche la necessità, richiamata dalle mozioni, “di effettuare monitoraggi quando il nuovo polo sarà pienamente operativo affinché venga accertata l’efficacia e l’efficienza dei mezzi acustici di barriera e il rispetto dei limiti, attuali e futuri, dal punto di vista ambientale”.

Per Paola Aime (Europa verde - Verdi) quello del Polo Conad è “un progetto importante e impattante, poiché modifica certi equilibri, anche sociali, non solo dell’area ma dell’intera Modena”. La consigliera ne ha voluto evidenziare l’evoluzione: “Grazie a un confronto con i cittadini, si è passati da un progetto miope a uno che guarda la città, limitando l’impatto su territorio e ambiente. Fondamentali, quindi, i percorsi di partecipazione”. La consigliera ha espresso, infine, la “necessità di integrare a questo intervento il tessuto della ex Pro Latte, armonizzando soprattutto le aree verdi”.

Annunciando il voto contrario di Sinistra per Modena alla delibera, Vincenzo Walter Stella ha precisato che “non intendiamo ‘demonizzare’ l’intervento, ma poniamo una questione di prospettiva e di positivo sviluppo generale sulla rigenerazione di un ampio pezzo di città (ex Civ e Civ ed ex Prolatte), al centro di una riqualificazione storica e importante”. Per quanto, infatti, “dal punto di vista tecnico e procedurale il progetto è stato sviluppato correttamente – ha rilevato –, la politica non può soffermarsi solo su questo aspetto ma deve considerare anche il tema più generale del rispetto del concetto di sviluppo sostenibile”.

Katia Parisi (Modena Civica) ha sottolineato l’importanza del dialogo tra cittadini e forze politiche: “Sono state fatte proposte migliorative, su sollecitazione della comunità, che riducono l’impatto ambientale e sociale del progetto”. La consigliera ha tuttavia evidenziato l’esigenza di “integrare meglio il polo Conad all’interno del quartiere: occorrono ulteriori sforzi per costituire un’ulteriore area di mitigazione tra gli spazi produttivi e quelli residenziali, collegando anche le aree verdi esistenti con quelle che nasceranno nel comparto Pro Latte”.

In chiusura, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha ricordato che “le ristrutturazioni edilizie senza aumento di volume, alla luce degli attuali strumenti urbanistici, sarebbero soggette alla procedura di Scia o permesso di costruire convenzionato, quindi senza percorsi di partecipazione. Col Pug abbiamo previsto che per gli interventi in area di oltre 2mila metri quadrati vi sia il ricorso ai procedimenti complessi, con la pubblicazione del progetto e  un passaggio in Consiglio, procedura che abbiamo anticipato per il riordino di quest'area". L'assessora ha poi aggiunto che "all’azienda abbiamo chiesto uno sforzo non previsto dalle norme e anche in questo caso in anticipazione al Pug: la riqualificazione di aree pubbliche, la desigillazione di diverse aree, con un costo per il privato di 450mila euro in più, per opere di mitigazione e compensazione che si attestano complessivamente a oltre 2 milioni”.

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