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Domenica, 28 Aprile 2024
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Da Pavullo a São Vicente un progetto di solidarietà e formazione calcistica a bambini e ragazzi dell'isola

Si chiama "Avrai Sorrisi sul tuo Viso" ed è un progetto di solidarietà e formazione sportiva, un ponte tra la provincia modenese e São Vicente costruito da Musta Laayouni e rafforzato negli anni dal contributo di decine e decine di persone e società sportive modenesi

Siamo a São Vicente, un’isola di Capo Verde, in Africa, non lontana dalle isole di Sal e Boavista, maggiormente conosciute e battute dai turisti europei. E’ il 2019 e Musta Laayouni, allenatore di portieri che lavora per varie società sportive modenesi, nota una scena sconcertante. Un gruppetto di bambini e bambine di circa 5,6,7 ma anche 13,14 anni sta giocando in un campetto da calcio disseminato di grosse buche, di quelle che “ci potrebbe entrare dentro un piede intero”. La maggiorparte di loro, inoltre, è senza scarpette: fatale sarebbe un contrasto con i pochi che possiedono la calzatura sportiva. Dinanzi a questi bambini, Musta fa una promessa: avrebbe mobilitato mari e monti, fatto il possibile per portare ai bambini dell’isola quante più scarpette da calcio possibili.

Una promessa che porta il nome di “Avrai Sorrisi sul tuo Viso”, l’inizio di un progetto di solidarietà e formazione sportiva, di un ponte tra la provincia modenese e São Vicente costruito da Musta e rafforzato negli anni dal contributo di decine e decine di persone.

“Sull’isola scarpe da calcio costano tra i 100 e i 120 euro” - ci racconta Musta Laayouni - “mentre lo stipendio medio di un lavoratore è di 150 euro. Così ho fatto la mia promessa: io non sono ricco, ma in Italia conosco molte persone che possono aiutarvi. Vi porterò le scarpe da calcio”

Tornato a casa Musta inonda di telefonate ogni società sportiva che conosce. Cerca scarpe da calcio usate, di quelle vecchie o un po’ strette dimenticate nel fondo di qualche scarpiera. Il suo appello è accolto con entusiasmo, in tanti rispondono e, in soli due mesi, Musta riesce a raccogliere 300 paia di scarpette.

“Le abbiamo messe a posto, sostituito i lacci se ce n’era bisogno e, grazie a una lavanderia di Formigine gestita dal padre di un mio allievo, sono state lavate gratuitamente e sono tornate come nuove! Le abbiamo spedite via nave e, una volta ricevute, i bambini sono stati contentissimi”

Ma la macchina di solidarietà messa in moto dal preparatore di Pavullo non si ferma, anzi, preme sull’acceleratore. Grazie a donazioni di privati, aziende e società sportive del territorio, Musta raccoglie anche abbigliamento sportivo e palloni nuovi.

“Abbiamo comprato 30 palloni, 100 completi, casacche, altre paia di scarpe e materiale per fare allenamento. L’anno dopo, invece, una nota società sportiva ci mette a disposizione un magazzino intero di abbigliamento da calcio, nuovo, inutilizzabile per la società per via di un cambio di sponsor. Diciassette bancali di merce, 60 scatoloni a bancale… tantissimo materiale che un po’ alla volta, anno dopo anno, stiamo portando ai bambini di São Vicente”

Nessuna spedizione via nave; questa volta Musta torna sull’isola di persona, nel capoluogo, Mindelo, e consegna il materiale sportivo ai bambini del Real Sociedade e Nuno Rocha, club sportivi fondati con l’intento di allontanare i bambini dalla strada, spesso vittime di pedofilia da parte di turisti europei.

Non è solo: a lui si sono uniti Alan, portiere allievo di 16 anni e due amiche, Diana e Daniela. Diana dedica il suo tempo alle famiglie più bisognose di Mindelo e alla consegna di abbigliamento sportivo, mentre Daniela, invece, cura e assiste l’enorme quantità di cani randagi feriti presenti sull’isola (vittime di investimento).

“C’erano tanti cani liberi, scheletrici e tante cagnoline femmine con le mammelle piene di latte che avevano a malapena la forza di reggersi in piedi” - racconta Daniela - “Ed erano così mansueti e dolci che volevo fare qualcosa per loro. Tramite un’associazione di Mindelo che si occupa della salvaguardia di cani e gatti dell’isola, portavamo i cani a fare un giro, gli davamo da mangiare, li pulivamo, gli somministravamo le cure di base. Poi giocavamo e gli facevamo compagnia: vedevamo proprio i loro occhi passare da tristi a pieni di gioia quando ci vedevano arrivare”

Daniela con un cucciolo di Mindelo

Nel frattempo Musta e Alan organizzano un camp formativo con 30 portieri, maschi e femmine. Insegnano loro tecniche, movimenti, teoria e pratica. Ma c’è un problema: le condizioni del campetto da calcio sono ancora pessime. Da lì, una seconda promessa:

“Dieci anni fa il sindaco ha fatto realizzare questo campo da calcio a 11 in erba sintetica ma poi non si è voluta fare manutenzione. Le reti delle porte sono bucate, l’erba sintetica rovinata, ci sono buche pericolose… il prossimo anno torno e sistemiamo!”

Il restauro del campetto da calcio

E’ giugno 2023 e la macchina di solidarietà si è rimessa in moto, più organizzata che mai. Nuove persone, nuovo abbigliamento e nuove attività di formazione sportiva e di restauro vengono programmate. Pezzi di erba sintetica, reti, ganci nuovi, palloni e persino un centinaio di guanti da portiere sono portati a São Vicente. Insieme a Musta partono Alan e Bruno, suoi allievi, ma questa volta c’è anche un allenatore di calcio, Mister Maruan, insieme alla fidanzata Albina. L’obiettivo è diverso: oltre al restauro del campetto, Musta si occuperà della formazione portieri, Maruan della formazione degli altri giocatori. E, ovviamente, si rivela un successo.

“La prima settimana l’abbiamo dedicata alla formazione calcistica con Maruan, allenatore con il patentino UEFA B, molto bravo. Poi abbiamo iniziato il restauro del campo e, infine, la parte formativa portieri con due relazioni: Il portiere pensante e la palla alta. Sono state accolte con molto entusiasmo e abbiamo rilasciato loro anche un attestato. Durante la seconda relazione, poi, ha partecipato all’allenamento anche Vozinha, il portiere della Nazionale di Capo Verde”

Formazione portieri

Alla mia domanda sui motivi per i quali continui a dedicare così tante energie, tempo e denaro al progetto sull’isola, Musta mi risponde così:

“Ogni volta che mi ritrovo in quel magazzino a smistare tutte le taglie, a fare i preparativi etc. penso ma chi me lo fa fare, tra impegni lavorativi… Però ho dato la mia parola e non voglio essere per loro quell’europeo che arriva, fa tante promesse e poi non vedi più. Poi, io dono molto, metto in moto tante persone che danno molto e  ogni volta che i bambini o persone locali mi ricambiano con sorrisi o espressioni di gioia, mi sento bene. Questo per me vale molto più di ciò che do loro io. E’ il senso della vita, dobbiamo fare qualcosa per le persone che hanno bisogno, tra tutti anziani, bambini e persone con handicap”

E conclude:

“Cosa più importante: questo progetto lo dedico ogni anno alla mia bimba, Alessia, di 8 anni e che, tra l’altro,  il prossimo anno verrà a darmi una mano a São Vicente”

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