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La Modena nascosta | I 12 mesi e lavori dell'anno scolpiti nella Porta della Pescheria

Gli stipiti della porta che si affaccia lungo il lato nord del Duomo di Modena, dinanzi alla torre Ghirlandina, raccontano la quotidianità dei lavori contadini dell'epoca

Quante volte, noi modenesi, saremo passati in quello stretto e scenografico vialetto tra il lato nord del Duomo e la Ghirlandina, e quante volte il nostro sguardo si sarà posato sulla porta sorvegliata dai due piccoli leoni ma senza soffermarci abbastanza sulle storie che ogni pietra, scultura e incisione ci racconta da più di mille anni.

Questa è denominata Porta della Pescheria e, all'interno dei due stipiti, sono rappresentati in 12 formelle, mese per mese, i lavori quotidiani del tempo scolpiti con un'accurata precisione di dettagli. Vediamoli.

Gennaio. E' inverno, il freddo è pungente. Sullo stipite è scolpito un contadino vestito di mantello e cappuccio mentre, seduto su di uno sgabello, è intento a lavorare una zampa di maiale.

Febbraio. Il contadino cerca di ripararsi dal freddo sempre più intenso indossando quella che sembra una pelliccia di pecora posata sulle spalle. In un angolo, sulla destra, un fuoco scoppiettante allevia le sofferenze del contadino e riscalda l'ambiente casalingo.

Marzo. Cambia l'ambientazione: il contadino esce dall'abitazione ed è rappresentato all'aria aperta, vestito di vesti più leggere poichè il clima s'è addolcito. L'uomo è intento a potare rami di vite.

Aprile. L'uomo rappresentato nella formella d'aprile è vestito di vesti eleganti e passeggia tra le prime fioriture d'aprile.

Maggio. L'uomo tiene per le briglie un cavallo, di cui, sul lato destro, è mostrata la testa dalla lunga criniera. Il tempo è mite ed ideale per una cavalcata.

Giugno. L'uomo è rappresentato con un largo cappello per proteggersi dal sole sempre più cocente. I lavori nei campi continuano: in mano una falce dal lungo manico per tagliare l'erba alta.

I mesi e i lavori dell'anno degli stipiti della Porta della Pescheria

Luglio. Il contadino, ancora munito di cappello, è chino sulle spighe di grano tagliate e raccolte in fasci.

Un dettaglio: cambia il verso della figura rappresentata. Se fino ad ora l'uomo era stato scolpito con il volto ed il busto rivolti alla nostra destra, dalla formella di luglio la posizione dell'uomo sarà invertita.

Agosto. Questa volta le spighe di grano non sono raccolte in fasci, ma distese sul terreno. Il contadino è intento a batterle con un correggiato, un attrezzo da lavoro volto a separare i chicchi dalla pula e poterli infine disporre nei granai.

Settembre. E' il mese della vendemmia. Il contadino è mostrato all'interno di un tino mentre pigia con i piedi i grappoli d'uva. Nel frattempo, sembra che si porti la mano alla bocca per assaggiare un acino.

Ottobre. Il contadino travasa il vino nuovo  in una botte attraverso uno strumento chiamato pevera

Novembre. E' tempo di seminare. Il contadino estrae dalla sacca che porta sul fianco una manciata di semi da gettare nel campo arato e pronto ad accogliere i futuri frutti dell'anno a venire.

Dicembre. Ultimo mese dell'anno. Il contadino tiene in mano un'ascia con la quale spacca un grosso ceppo che tiene tra i piedi. Prepara la legna per affrontare l'inverno.

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