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Bonacini: “Il Carpi è in vendita, la nostra avventura è finita"

Il socio di maggioranza del club biancorosso fa chiarezza e annuncia l'addio. Società comunque iscritta alla prossima Serie C

Corrosivo, diretto, polemico e senza peli sulla lingua. Come da copione non usa giri di parole il socio di maggioranza del Carpi, Stefano Bonacini, per annunciare il disimpegno dal club biancorosso, suo e dei suoi sodali, presenti al suo fianco. Ovvero Marani e il presidente Caliumi. Mister Gaudì, 53 anni, di cui dieci passati come primo azionista del Carpi Fc, è in sella dall’ormai remota estate 2009. Il Carpi con lui al timone (come amministratore delegato) ha scalato tutti i gradini della piramide del calcio, serie A (2015) compresa. E’ ufficiale quello che già si vociferava, cioè l’abbandono. La serie C, “conquistata” sul campo grazie ad una stagione terribile, però è salva. L’iscrizione la garantirà questo gruppo dirigente, in attesa di eventuali compratori. Sarà un’estate calda, in via Abetone (sede sociale del club) ma anche in via dell’Industria, dove ha sede l’azienda di Bonacini, che però non ha di certo annunciato il suo addio al calcio…

Queste le sue dichiarazioni, riportate dal sito ufficiale del club: “Il nostro percorso di esaurisce qui, dopo una retrocessione amarissima. Abbiamo iniziato tra amici, abbiamo fatto un percorso straordinario, una favola che resterà sempre nei nostri cuori. Ma è venuto il momento di passare la mano. Lasciamo una Società sana, ma purtroppo la città non ha assecondato e condiviso il nostro progetto”.

“La città ha perso una grandissima occasione con la Serie A e la Serie B. Negli ultimi tempi ne ho sentite troppe. Accetto le critiche su centravanti, portieri o altre scelte tecniche sbagliate. Ma quando sento dire che noi soci abbiamo usufruito di risorse del Carpi non lo accetto. Chi dice che senza Giuntoli non abbiamo fatto nulla, ricordo che abbiamo fatto 38 punti in Serie A e raggiunto una finale play-off di B. Abbiamo lasciato nelle casse del Carpi tutti i ricavi, dal paracadute alla famigerata cessione di Lasagna. Avremo anche fatto degli errori ma non accetto sentire dire che ci siamo arricchiti alle spalle del Carpi. Non ci siamo mai distribuiti un utile, dalle plusvalenze al paracadute. Queste voci ci hanno fatto disamorare”. 

“Mi auguro che il Carpi trovi una proprietà nuova che investa in stadio, centri sportivi, che faccia risultati. A questa Società ho voluto bene e dispiace lasciare il campo davanti a certe infamate. Quest’anno purtroppo è andata male, ma non possiamo accettare che venga messa in discussione la nostra serietà. Evidentemente non si è mai costruito un rapporto, io non voglio tappeti rossi ma non di essere additato come una persona che lucra alle spalle del Carpi. E’ stata comunque un’esperienza fantastica, ho conosciuto un mondo che forse non avrei mai potuto conoscere. Ci siamo fatti apprezzare in tutta Italia tranne che in questa città. Questa è la verità, ma non c’è problema e togliamo il disturbo”. 

“E’giunto il momento che altri imprenditori della città si prendano questa eredità. Auguro a chi verrà di fare quello che abbiamo fatto noi. Noi abbiamo preso il Carpi in D e lo lasciamo in C, per cui il bilancio è positivo. Abbiamo fatto anni di luna park, siamo stati a Disneyland”.

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