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Rifiuti, i modenesi bocciano ancora il porta-a-porta. Un terzo vorrebbe il modello "integrale"

Sono oltre 3mila i modenesi che hanno risposto al questionario ideato da U.Di.Con. Modena con lo scopo di avere un riscontro - da parte degli utenti domestici, residenti (o domiciliati) in città - sulla qualità del servizio dopo l’introduzione del nuovo modello di raccolta stradale

U.Di.Con. Modena ha ideato e realizzato un questionario con lo'obiettivo di sondare qualità del servizio dopo l’introduzione del nuovo modello di raccolta mista porta-a-porta dei rifiuti urbani. Alle domande hanno risposto 3.053 utenti maggiorenni (due su tre sono state donne); la rilevazione è stata condotta con l’utilizzo di un questionario anonimo compilabile online sul sito dell’Associazione durante il periodo 25 luglio – 5 settembre 2023. Il campione raggiunto, quindi, non è stato precostituito, ma ha comunque coperto tutte le fasce d’età e l’intera estensione territoriale della città con percentuali tali da poter essere ritenuto statisticamente rappresentativo.

Come era facile da preventivare, il maggior numero di riscontri è pervenuto da utenti con età compresa tra i 30 e i 70 anni, mentre le percentuali degli under 30 (3,77%) e degli over 70 (5,03%) sono sensibilmente inferiori. Questo è spiegabile da un lato con la tendenza dei giovani a vivere con i genitori fino alla completa indipendenza economica (30,4 anni la media italiana) e, dall’altro, per gli over 70, una difficoltà oggettiva nell’utilizzo della modalità di compilazione online.

Il risultato del sondaggio - che arriva a poco tempo di distanza da quello analogo di Federconsumatori - conferma un sentimento di malcontento diffuso per la pulizia della città e per il funzionamento del sistema introdotto dal gestore.

Città più sporca

Alla domanda sulla pulizia delle strade (sacchetti abbandonati, sporcizia diffusa, ecc), la media tra i quattro quartieri è di un 61,5% di partecipanti che boccia l’attuale situazione (sommando sia i giudizi gravemente insufficienti che quelli appena sotto il 6), con un picco del 64,5% in centro storico.

Considerando, poi, la domanda specifica sul livello di pulizia della città da quando è stato attivato il porta a porta, la percezione della maggioranza dei cittadini (84,7%) è che a seguito dell’introduzione del nuovo servizio di raccolta rifiuti la città appaia nel complesso più sporca. La sensazione, considerando le osservazioni a campo libero lasciate dai cittadini che hanno compilato il questionario, è che la percentuale sia stata influenzata dalla prolungata presenza sul suolo pubblico dei sacchi di carta e plastica, ben oltre gli orari previsti per il ritiro.

Significativi anche i risultati sulla parte informativa propedeutica all’avvio del nuovo porta a porta con un 38,5% del campione che dichiara di non avere partecipato a nessuna iniziativa, probabilmente perché non è stato raggiunto da nessuna della modalità messe in campo da Hera o dal Comune. Andando nello specifico, le due fasce d’età meno coinvolte sono state quelle 18-30 (46,51%) e gli over 70 (52,94%). Al fronte di ciò, emerge comunque che i 2/3 del campione (65,6%) ritiene che siano state fornite tutte le informazioni necessarie e anche con adeguato preavviso.

Video: VIDEO | Rifiuti. "Problematiche irrisolte e un sistema che non migliora" il sondaggio U.Di.Con.

I problemi del nuovo modello

Andando sui ‘problemi tecnici’ del servizio, solo poco meno del 20% ha dichiarato di non aver riscontrato problemi, mentre la netta maggioranza ha evidenziato una molteplicità di problematiche, prima tra tutte quella relativa all’utilizzo della tessera Smeraldo per la raccolta indifferenziata.

Alta anche la percentuale dei modenesi che ha ampliato il ventaglio delle problematiche: il 22,3% ha indicato, in particolare, mancato rispetto del calendario di raccolta, poca chiarezza su dove lasciare i sacchi, mancata consegna dei kit di raccolta.

Altro motivo di malcontento emerso dal sondaggio, sono le tempistiche con cui le segnalazioni vengono prese in carico da Comune o Hera. Le problematiche iniziali derivanti da un qualunque processo di cambiamento sono tollerate se di rapida risoluzione, altrimenti rischiano di influenzare negativamente e a lungo il giudizio sull’intero processo. Il 54% dei cittadini che non ha trovato riscontro alle segnalazioni di problematiche, sommato al 27,3% che ha dovuto attendere troppo per una risoluzione positiva alla segnalazione, significa che più dell’80% dei modenesi associa ancora oggi il modello ad un’esperienza negativa, con picchi di malumori soprattutto nel Quartiere 4.

Ennesimo dato da non sottovalutare è che circa il 72% (71,8 per l’esattezza) del campione intervistato ritiene che gli strumenti messi in campo finora per correggere le problematiche iniziali non siano stati soddisfacenti. E neppure l’introduzione del tutor in alcune zone pare avere cambiato le cose, al punto che l’86,6% dichiara di non averlo mai visto nel proprio quartiere.

C’è però una domanda che solleva (ma solo in piccola parte) il gestore Hera dalle sue responsabilità: nonostante le criticità del modello rilevate a più riprese dai cittadini coinvolti nel sondaggio, infatti, un’altissima percentuale (79,2%) imputa anche allo scarso senso civico dei cittadini stessi le difficoltà del funzionamento del sistema di raccolta.

Come cambiare? I suggerimenti dei cittadini

Tra i suggerimenti per migliorare il nuovo sistema di raccolta, il 38,2% propone cassonetti con tessera per ogni tipo di rifiuto, il 29,5% una maggiore frequenza di raccolta, il 18,1% l’uso delle telecamere per individuare i trasgressori. Dal sondaggio la fascia d’età che più insiste per un ritorno al cassonetto (seppur con tessera) è quella più giovane, mentre gli over 70 accettano il cambiamento, ma vogliono che i trasgressori siano individuati e sanzionati.

In generale, da quanto emerge dall’indagine, il 38,3 % del campione intervistato vorrebbe tornare alla modalità di raccolta dei rifiuti con cassonetti (seppur con tessera) e un 80,3% ha lamentato una o più problematiche a seguito dell’applicazione del nuovo modello di raccolta. La fetta dei cittadini che non gradisce la modalità di raccolta dei rifiuti porta a porta a Modena - intesa nell’accezione di giorni ed orari determinati a priori - è di poco inferiore al 40 %.

Perché, quindi, una percentuale così alta? Dalle osservazioni e dalle critiche pervenute a U.Di.Con. Modena il ‘peccato originale’ è la deficitaria e inefficace campagna di comunicazione iniziale introdotta da Hera e dall’altrettanto insufficiente, e spesso ritardata, raccolta dei rifiuti, in particolare nelle prime settimane di applicazione del nuovo sistema di raccolta.

Un altro dato da non sottovalutare assolutamente è che circa il 72% (71,8) del campione intervistato ritiene che gli strumenti messi in campo finora per correggere le problematiche iniziali non siano stati soddisfacenti. Questo implica che andranno trovati nuovi, e urgenti, correttivi e si dovrà intervenire nel brevissimo periodo per invertire il sentiment di insoddisfazione crescente.

E’ necessario fare un patto con i cittadini – dichiara il presidente regionale di U.Di.Con Emilia-Romagna, Vincenzo Paldino - Così come viene chiesto giustamente agli utenti del servizio di riporre i rifiuti all’esterno solo nelle ore previste dall’ordinanza, deve essere imposto al gestore di ritirare i rifiuti in un orario consono a non far più vedere i rifiuti abbandonati per la città la mattina. Altra soluzione possibile, visto il perdurare del malcontento, affiancare all’attuale modello delle aree videosorvegliate (magari all’interno delle isole ecologiche già esistenti) dove i cittadini possano riporre i rifiuti in qualsiasi momento senza vincoli di orario con l’utilizzo della tessera. Queste aree andrebbero incontro alle esigenze dei numerosi modenesi che svolgono lavori non oggettivamente compatibili con il calendario proposto e potrebbero stemperare le critiche di quella fetta di popolazione che sta rifiutando in toto il modello proposto. Le aree dovrebbero essere video sorvegliate per evitare il mancato rispetto della corretta differenziazione dei rifiuti. Una volta migliorato il servizio e aperte le aree complementari, si dovrà essere rigorosi nel richiedere e nel far applicare il rispetto della normativa, applicando quando necessario anche le opportune sanzioni”. E' possibile scaricare QUI le slides riassuntive del sondaggio.

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