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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Sassuolo

L'indagine | Anche i cittadini di Sassuolo bocciano la nuova raccolta differenziata

I questionari distribuiti e analizzati da Federconsumatori tracciano un quadro poco rassicurante della percezione che in cittadini hanno del porta-a-porta introdotto di recente, sulla falsariga delle opinioni espresse nel capoluogo

Dopo l'indagine svolta sulla città di Modena, Federconsumatori ha reso noti anche i risultati di un analogo lavoro di rilevazione statistica svolto a Sassuolo sul tema dell'approccio dei cittadini alla raccolta dei rifiuti urbani. E anche nel distretto ceramico il giudizio sulla novità della raccolta porta-a-porta mista viene sonoramente bocciato dai cittadini, con il 76% dei residenti intervistati che si dichiara contrario o molto critico. 

Nel capoluogo del distretto ceramico - dove il nuovo modello è entrato in vigore a inizio marzo - il dissenso nei confronti della situazione attuale del servizio trova la sua base nella valutazione dell’attuale decoro del territorio comunale. Con riferimento al livello di pulizia della città, quelli rilevati sono numeri durissimi; la percentuale di sassolesi insoddisfatti per il livello di pulizia della città sfiora il 70%. Il giudizio medio, il voto da 1 a 10 sulla pulizia della città, si attesta a 4,2 punti, mentre il 79% dei cittadini ritiene che negli anni il livello di pulizia della città sia peggiorato.

E’ forte anche l’insoddisfazione registrata rispetto all’assistenza ai cittadini nella delicata fase di cambiamento di modello della raccolta dei rifiuti; il 70% di chi si è rivolto al Comune o a Hera (soggetti spesso intercambiabili per competenze nell’immaginario di molti utenti) è rimasto insoddisfatto. I sassolesi sono certamente irritati per la forte crescita degli abbandoni di rifiuti, ma oltre ad imputare la cosa all’inciviltà di alcuni concittadini, attribuiscono la responsabilità della crescita di questo fenomeno al modello di raccolta stesso ed in particolare al servizio fornito dal Gestore.

Allo stesso tempo a Sassuolo, rispetto a Modena, è decisamente minore il carico polemico dei cittadini rispetto alle responsabilità dell’Amministrazione. Del resto il modello in atto è stato deciso dalla precedente Amministrazione, e più volte l’attuale Sindaco di centrodestra si è smarcato da ogni responsabilità rispetto a tale scelta. Probabilmente gli spazi per cambiare delle cose c’erano anche per la Giunta Menani e questo è avvenuto soltanto per il Centro Storico; ma nella percezione dei cittadini resta largamente, come prima responsabilità, quella di Hera.

L’impressione è quella che la crisi in corso potrebbe non essere superata “naturalmente” con il tempo, anzi, la mancata soluzione dei problemi potrebbe innalzare ulteriormente le tensioni. Oggi il 44% dei cittadini e cittadine di Sassuolo esprime un giudizio ultra negativo, demolitorio delle nuove modalità di raccolta dei rifiuti; a loro si aggiunge un 32% fortemente critico, che chiede urgenti cambiamenti. Sono numeri impressionanti, che non possono essere aggirati con facilità, immaginando che con il tempo il modello sarà “digerito” dalla grande maggioranza dei sassolesi. Tra i pochi dati positivi va segnalato l’alto numero di persone che hanno ricevuto informazioni sui cambiamenti introdotti. Quasi l’80% dichiara di aver ricevuto una sufficiente informazione.

Federconsumatori commenta: "Il 2023 può essere definito, sul fronte dei rifiuti, “L’anno della crisi”. Una crisi nella quale emergono con chiarezza gli errori di progettazione, nella fase di transizione verso i nuovi modelli, commessi dalle Amministrazioni Locali e dal Gestore del servizio. Primo tra tutti il mancato avvio di un progetto partecipativo, che coinvolgesse i cittadini e le loro rappresentanze sin dalle prime fasi. Ci si è limitati all’informazione ai cittadini, che oggi hanno quasi sempre le informazioni sul “come fare”, ma molto raramente sul “perché va fatto”. L’assenza di un “Progetto di Comunità”, la mancata definizione di obbiettivi collettivi, ha contribuito a determinare uno scollamento che influisce negativamente, a Modena e Sassuolo, non solo sullo stretto tema dei rifiuti, ma in generale sul clima sociale nelle due città. Un modello “delicato” come quello introdotto nel 2023 a Modena e Sassuolo meritava ben altro approccio. Meritava la ricerca di una larga condivisione, e meritava la messa in campo di possibili correzioni e cambiamenti".

L'associazione di categoria torna dunque sul tema della condivisio e della partecipazione circa il cambiamento attuato: "Se questo non è avvenuto non è stato certo per una dimenticanza; il modello era chiuso, predefinito, governato dagli accordi sottoscritti. Un modello quindi ritenuto del tutto immutabile, dove gli spazi democratici non erano compresi e dove il rapporto con i cittadini era meramente informativo. Se queste sono le responsabilità in primis delle Amministrazioni Locali, va detto che si è inserita, nella vicenda, una variabile imprevista: l’incapacità di Hera, almeno nei mesi iniziali, di rispettare correttamente gli standard minimi di servizio. Nonostante le tempistiche dilatate, nonostante il “rodaggio” nelle realtà dove il modello è da tempo attivo, Hera è risultata chiaramente impreparata. Il Gestore, nonostante l’impegno innegabile dei propri operatori, è stato determinante, assieme ai cattivi comportamenti di una parte di cittadini, nel determinare la crisi dei rifiuti che ha coinvolto nel 2023 Modena e Sassuolo".

Hera ha dichiarato che il nuovo modello sta già registrando buone performance. La differenziata avrebbe già superato l’80%, mentre sono prevedibili risultati ancora più positivi rispetto alla produzione di indifferenziata, che a Sassuolo nel 2022 è stata pari a 241 kg per abitante (contro una media provinciale di 168 Kg, e con i comuni di Cento e Casalecchio di Reno, appartenenti alla stessa fascia demografica, che registrano una raccolta media di indifferenziata pro capite pari a 120-130 Kg/anno). "Con il modello attuale Sassuolo può ambire a raggiungere rapidamente gli obiettivi individuati dalla pianificazione regionale in materia di rifiuti. Si tratta di risultati che sarebbero importantissimi, frutto di un lavoro impegnativo, che non può che essere elogiato, ma che rischiano – anche qui – di essere raggiunti senza avere dietro una gran parte dei propri cittadini e cittadine; senza il consenso, senza la condivisione, senza la passione e l’impegno necessari per raggiungere quel risultato", chiosa Federconsumatori.

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