Unimore annuncia la collaborazione triennale con Confesercenti: "uniti per lo sviluppo"
Una politica di collaborazione che unisce il mondo accademico, le istituzioni pubbliche e l'impresa privata. Per ora la durata è di tre anni con possibilità di rinnovo
Unimore, che desidera promuove la qualità della ricerca scientifica per contribuire allo sviluppo del pensiero in tutte le sue discipline e promuovere l’apporto recato dai suoi giovani allo sviluppo tecnico, economico, culturale e sociale del Paese, ha siglato un accordo di collaborazione con la Confesercenti provinciale di Modena.
Entrambi gli enti hanno rilevato l’esigenza di attivare una politica sistematica di collaborazione che unisca sempre più il mondo accademico, le istituzioni pubbliche e l'impresa privata. Nasce così, con questa comunione di intenti, una sinergia tra Unimore e Confesercenti Modena che consentirà di generare le eccellenze nelle aree di ricerca e formazione sui temi di frontiera e attiverà una collaborazione strategica nei settori di business di Confesercenti Modena.
Progetti di ricerca, innovazione, sviluppo, alta formazione, didattica, servizi di recruitment di personale laureato, attività consulenziali, servizi nelle materie di competenza e trasferimento tecnologico sono gli obiettivi condivisi, attualmente, dai due enti in un paio di realtà dipartimentali quali il Dipartimento di Economia Marco Biagi ed il Dipartimento di Scienze della Vita.
“L'accordo quadro – afferma la prof.ssa Elisa Martinelli di Unimore - si configura come la cornice istituzionale entro cui pianificare e attuare varie iniziative di collaborazione su molteplici livelli: formazione del capitale umano, ricerca, terza missione e disseminazione. Digitalizzazione,
I due enti potranno avvalersi in modo sinergico delle rispettive competenze tecnico-scientifiche, nonché delle strutture ed attrezzature di cui sono dotate per sviluppare e realizzare programmi di formazione, di ricerca e di terza missione nei settori di comune interesse.
“Il ruolo che le imprese operanti nei servizi possono giocare in questa fase di grandi transizioni è molto importante. Sono queste le imprese che quotidianamente – afferma il Delegato alla Terza Missione prof. Gianluca Marchi di Unimore - interagiscono con i consumatori e gli utenti finali e che sperimentano sul campo l’evoluzione dei loro comportamenti su temi decisivi come la digitalizzazione, l’attenzione alla sostenibilità, la reazione alle crisi. Collaborare nella ricerca, nella formazione e nella diffusione della conoscenza con chi, come Confesercenti, affianca queste imprese nelle loro attività, rappresenta un’opportunità importante di sviluppo in settori così rilevanti per la tenuta economica e sociale del territorio”.
“L’Università è leva strategica di competenze utili a qualificare e rendere più competitive le nostre aziende. Ringraziamo l’Ateneo per questa opportunità – afferma Marvj Rosselli, Direttore Provinciale Confesercenti Modena - che, attraverso la collaborazione tra Università e mondo delle imprese, può costituire un contributo ai processi di sviluppo del nostro territorio, un impulso all’innovazione, alla pianificazione strategica nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. L’interazione e la progettualità condivisa sono fondamentali per la creazione di competenze professionali sempre più specializzate, per la crescita economica e sociale e per la riqualificazione del territorio, che non può passare dalla realizzazione di grandi strutture di vendita ma deve valorizzare la prossimità.”
“Questo accordo coglie la sfida di non limitare la ricerca ed i progetti alle sole grandi imprese industriali, ma di rendere la ricerca e l’innovazione anche alla portata delle PMI, spina dorsale della nostra economia, e di abbracciare il settore terziario che ha salde radici nel territorio. – afferma Marco Poggi, Responsabile delle Politiche associative Confesercenti Modena – Le relazioni tra il mondo della ricerca e quello delle imprese del terziario è fondamentale in questa fase, dove gli strascichi della pandemia e la crisi economica mettono a dura prova la resilienza delle piccole imprese del settore. Mai come ora occorrono progetti e professionalità nella direzione richiesta dal mercato”.