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Cronaca

Pedofilia e verità processuali, i Magistrati criticano il convegno di Area Family ADR

L'iniziativa del 16 maggio alla Camera di Commercio non piace all'Associazione Nazionale Magistrati di Modena, che presenta i dati dei processi temendo passi il messaggio sbagliato del “tutti assolti”

Nelle stanze della Procura di Modena si è creato grande scetticismo in merito ad un'iniziativa in programma in città il prossimo sabato 16 maggio sul tema degli abusi su minori e su alcune note vicende processuali. Si tratta del convegno organizzato da Area Family ADR dal titolo: “Bambini vittime degli orchi o delle istituzioni? Tutti assolti, nessun responsabile, chi ha sbagliato?”, che attraverso un ricco parterre di ospiti – tra cui il Viceministro della Giustizia Enrico Costa e il sen. Giovanardi– ripercorrerà anche alcuni casi modenesi come quello di Massa Finalese.

Proprio nel titolo dell'incontro si annida il forte scetticismo dei PM modenesi, tanto che l'Associazione Nazionale Magistrati ha ritenuto opportuno diffondere una nota in cui esprime preoccupazione per il tenore del dibattito che si svolgerà. E' quel “tutti assolti” che fa storcere il naso ai magistrati, che precisano alcuni dati relativi ai processi svoltisi a Modena.

“Il primo processo – scrive l'ANM - si è concluso con condanne definitive per sei imputati ed il giudizio di revisione promosso contro la pronuncia definitiva è stato respinto con sentenza della Corte di Appello di Ancona. Il secondo processo si è concluso con condanne definitive per cinque imputati e l'assoluzione per altri quattro. Il terzo, infine, si è concluso con l'assoluzione per insufficiente certezza della prova, con la formula “per non aver commesso il fatto, che riconosce la validità dell'impianto accusatorio quanto alla reale esistenza degli abusi”.

“In buona sostanza sono stati quindi accertati, con sentenze definitive, abusi sessuali su sette bambini e inflitte condanne, tutte definitive ed espiate, per circa 120 anni complessivi di reclusione”, sottolineano Lucia Musti e Alessandra Mirabelli, rispettivamente Presidente e Segretasio della sottosezione locale dell'ANM, che chiosano: “Pur nel rispetto del diritto di opinione e critica delle sentezze, non possiamo che manifestare grande preoccupazione e perplessità di fronte alla notizia fuorviante contenuta nel titolo del convegno, considerati da un lato i complessivi risultati processuali e, dall'altro, il doveroso rispetto delle giovanissime vittime dei reati”.

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