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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Madonnina / Via Emilia Ovest

Rissa accanto al Parco Ferrari, due arresti e un carabiniere ferito

E' accaduto questa notte, intorno all'1. I protagonisti del litigio sono stati arrestati e processati per direttissima questa mattina presso il Tribunale di Modena

Intorno all'1 di questa notte, un chiosco del Parco Ferrari è stato teatro di una zuffa. Da una prima ricostruzione, due ragazzi in evidente stato di ebbrezza si sarebbero avvicinati ad un chiosco sito nel lato del parco che affaccia su Via Emilia Ovest, e lì avrebbero iniziato a discutere animatamente con il gestore del locale, già vittima di aggressioni negli ultimi giorni. Una lite che di lì a poco avrebbe assunto i contorni di una rissa, se non fosse stata interrotta dall'arrivo dei Carabinieri allertati da alcune persone che stavano assistendo alla scena.

Da quanto si apprende, una volta sul posto, i militari intervenuti per dividere i litiganti sono stati a loro volta aggrediti dai due provocatori, che hanno cercato di respingerli con calci e pugni. Alcuni avventori a quel punto hanno provato ad intervenire a sostegno dei Carabinieri, ma i due hanno dato in escandescenza. Nonostante la reazione violenta e incontrollata dei giovani, i militari sono riusciti ad immobilizzarli, ma non senza conseguenze: un carabiniere infatti, ha riportato lesioni al polso tali da costringerlo a tenere un tutore per diversi giorni.

I due sono stati quindi arrestati e identificati. Si tratta di due giovani di origine marocchina, di 29 e 30 anni, irregolari sul territorio. Il primo, secondo quanto dichiarato, vivrebbe in una casa abbandonata a La Spezia, e non potrebbe lavorare a causa di un problema alla mano. Il secondo invece, vivrebbe a Modena, ma non avrebbe una dimora fissa e la sua unica fonte di sostentamento sarebbe un saltuario lavoro da buttafuori in discoteca.

Il 29enne e il 30enne sono stati processati per direttissima questa mattina presso il Tribunale di Modena per i reati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Durante l'udienza si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. All'esito del giudizio, i due sono stati sottoposti alla misura cautelare dell'obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria, da effettuarsi tre giorni la settimana; a fronte della richiesta di divieto di dimora in provincia di Modena avanzata dal Pubblico Ministero.

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