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Cronaca

Falso e concussione, consegnati gli avvisi di garanzia sul caso Hesperia

L'Assessorato alla Sanità della Regione riceve come previsto tre notifiche a seguito della denuncia del Gruppo Garofalo-Hesperia, per presunti favori a cliniche private. L'Assessore Lusenti: "Abbiamo agito con trasparenza e nel pieno rispetto delle regole"

L’inchiesta della Procura di Bologna sui presunti favori a cliniche private di Bologna e Reggio Emilia a carico dell'Assessorato alle Politiche per la Salute giunge ad una svolta. Sono infatti stati consegnati gli avvisi di garanzia a tre componenti dell'amministrazione regionale, vale a dire lo stesso assessore Carlo Lusenti, il direttore generale alla Sanità e Politiche sociali Tiziano Carradori e di una funzionaria. L’ipotesi di accusa contenuta nell’atto è di falso nei confronti dell’assessore, di falso e di concussione nei confronti dei due dirigenti.

I fatti su cui la magistratura sta indagando son relativi alla denuncia operata tramite un esposto dal Gruppo Garofalo-Hesperia, che a Modena gestisce l'omonima clinica privata e che si considera danneggiato da una distribuzione illecita dei fondi per le strutture convenzionate con il servizio sanitario, che avrebbe favorito il gruppo concorrente Sansavini. Con l’avviso di garanzia è stato notificato ai destinatari del provvedimento l’invito a comparire giovedì 5 dicembre negli uffici della Procura.

L'assessore Lusenti si è nuovamente detto sereno nei confronti di questa inchiesta, come ha sempre fatto in passato, quando aveva anche definito “diffamatorio” l'esposto di Hesperia. “Confermiamo la nostra convinzione di avere agito con trasparenza e nel pieno rispetto delle regole poste a tutela della salvaguardia e del buon funzionamento della sanità regionale - ha commentato l’assessore Lusenti – Forniremo come sempre la massima collaborazione alla magistratura. É nostro interesse prioritario far luce nel più breve tempo possibile, cosa che ci è consentito grazie alla tempestività dell’invito a comparire, su accuse che minano la credibilità del nostro sistema sanitario”.

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