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Nuovo statuto d'ateneo: più rappresentanza a studenti e personale TA

Martedì 26 luglio verrà inviata al Ministero dell'Università e della ricerca la bozza del nuovo statuto che ridefinirà gli organi di governo dell'Unimore: mandato unico di 6 anni per il Rettore, il cda passa da 25 a 11 componenti

Mandato unico di sei anni per il Rettore, cancellazione delle facoltà con l'affermazione del ruolo dei dipartimenti e, soprattutto, maggiore rappresentanza a studenti e personale tecnico amministrativo negli organi collegiali. Sono forse queste le modifiche principali che il nuovo statuto d'ateneo apporterà all'Università di Modena e Reggio Emilia. Il testo è stato licenziato ieri dal Consiglio di Amministrazion e dal Senato Accademico.

GOVERNANCE - "Le linee guida della legge indicano chiaramente la presenza di un nuovo cda che vada a governare l'Ateneo e così sarà". Un perentorio Aldo Tomasi, Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha ritratto l'assetto futuro di governo: "Il cda è stato ridotto da 25 a 11 componenti (10 più il Rettore). I consiglieri non saranno più rappresentanti di qualcosa (personale tecnico, docenti e ricercatori), ma saranno selezionati tra persone che hanno un curriculum specifico, un curriculum che sarà pubblico".  Di questi 10, due saranno studenti e 5 saranno scelti all'interno dell'Università e sarà il futuro senato a scegliere in modo trasparente i componenti del cda. Gli altri 3 esterni verranno valutati dal senato accademico in base alle loro specifiche competenze. Tomasi si è detto contrario al "posto automatico" per un consigliere indicati dagli enti locali all'interno del cda: "Su questo tema ho sempre avuto delle remore - ha spiegato il Rettore - Abbiamo voluto fare sì che nel cda nessun avesse posti battezzati, ma si andasse sempre a valorizzare le competenze". Gli enti locali (Comune, Provincia e Regione) potranno indicare però una rosa di sei nomi da cui il senato accademico andrà a pescarne uno per una poltrona in cda. "Poltrona che, sia ben chiaro, frutta ad ogni consigliere un'indennità di poche centinaia di euro all'anno, quindi non si parla certo di chissà quali rendite", ha precisato il Rettore. Al senato accademico, invece, non cambierà il numero componenti che rimarrà fermo a 26.

DIPARTIMENTI - Facoltà addio, ora bastano e avanzano i dipartimenti. Unica eccezione sarà la Facoltà di Medicina e Chirurgia che rimarrà tale e quale. "Il vantaggio di questa operazione? Si arriverà ad una semplificazione della struttura: attualmente abbiamo 12 facoltà e 31 dipartimenti, conclusa la fase di rinnovamento penso che arriveremo tra le 15 e le 18 dipartimenti e ci sarà un unico consiglio di dipartimento per ogni struttura. 

STUDENTI - Con il nuovo statuto, negli organi collegiali verrà riservato maggiore spazio agli studeti: "Saranno 125 i rappresentanti studenteschi che verranno coinvolti direttamente negli organi di governo, sestuplicando il numero attuale - ha aggiunto Tomasi - A questi si aggiungeranno altri posti qualora si dessero ulteriori organi collegiali ai  dipartimenti". Una moltiplicazione di rappresentanti che si verificherà anche per il personale tecnico e amministrativo: "Alle elezioni del nuovo Rettore, studenti e personale TA conteranno rispettivamente per il 15% del corpo elettorale, con il restante 70% a docenti e ricercatori". Con il passare del tempo, come ha osservato lo stesso Tomasi, la quota assoluta di docenti è destinata a calare dato il blocco del turnover e i pensionamenti.

 

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