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Cronaca

Indagine dei Carabinieri sulle piazze di spaccio modenesi, 52 misure cautelari

Una maxi operazione dell'Arma ha portato a numerosi arresti dopo l'attento monitoraggio delle principali piazze di spaccio cittadine gestite dai nordafricani. Scoperto anche un panificio usato come base logistica. Rintracciati ad oggi 23 indagati

Un anno di monitoraggio quotidiano delle principali piazze di spaccio della città di Modena gestite dagli immigrati nordafricani: Novi Sad, autostazione Parco Ferrari, XXII Aprile, ma anche luoghi meno noti alle cronache, come lo skate park di via Pignedoli o un parchetto lungo strada Formigina. Un anno di lavoro senza sosta per l'Aliquota operativa della Compagnia Carabinieri di Modena, coordinata dalla Procura della Recpubblica atrtarverso i Pm Amara e Bombana, che si è tradotto in una indagine davvero corposa sullo spaccio di stupefacenti al dettaglio nella nostra città.

Un'indagine che si è tradotta una richiesta di ben 52 misure cautelari personale per reati legati allo spaccio di droga (in concorso, ma non a livello di associazione a delinquere), avvallate dal Gip. Così, prima dell'alba di oggi i Carabinieri del comando provinciale di Modena con il sostegno del 13° nucleo elicotteri di Forlì, dei nuclei cinofili di Bologna e Pesaro e delle squadre operative di supporto, dei militari del quinto reggimento carabinieri Emilia Romagna di Bologna oltre che il personale dei comandi provinciali di Piacenza, Reggio Emilia e Trapani, hanno eseguito la maxi ordinanza cautelare.

In particolare sono state emesse 27 misure di custodia cautelare in carcere cinque misure degli arresti domiciliari e un obbligo di dimora e di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria 13 del divieto di dimora nella provincia di Modena e 6 dell'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Dei 52 ricercati, soltanto 23 sono stati effettivamente rintracciati oggi: per gli altri sono ancora in corso le ricerche, che saranno poi integrate anche dai mandati di arresto europeo.

Le indagini

L'indagine è stata avviata nell'ottobre del 2021 dalla Sezione operativa del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Modena e ha consentito di individuare un fiorente traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina hashish e crack nella città di Modena. L'abbrivio è arrivato da un grave fatto di cronaca, quello legato all'omicidio di Nico Hozu presso l'ex ristorante Fazenda di Montale Rangone. In quella circostanza emerse che i locali erano occupati in modo abusivo da diverse persone dedite anche al traffico di droga.

Nell'anno successivo i carabinieri hanno monitorato attentamente la rete di relazioni che pian piano emergeva dalle indagini, individuando di fatto due gruppi - composti in prevalenza da persone di origine nordafricana, con la collaborazione di italiani - che collaboravano nello smercio delle sostanze, vantando un'esperienza pluriennale nella gestione dei rapporti con una clientela purtroppo molto folta. Tra le persone coinvolte ben 24 erano già note per precedenti specifici.

Le indagini hanno consentito di acquisire numerose fonti di prova attraverso intercettazioni telefoniche, sequestri di stupefacente effettuati in occasione di interventi mirati, arresti in flagranza e molteplici dichiarazioni rese da acquirenti dello stupefacente. Nel corso delle attività si è proceduto al sequestro di denaro contante provento dell'attività di spaccio ed è stata accertata alla movimentazione di circa 450 kg di stupefacente per introiti stimati in circa 1,2 milioni di euro. Un ruolo importante hanno avuto anche i ben 112 clienti identificati dall'Arma, che hanno potuto fornire conferme per ricostruire nomi e volti dei magrebini coinvolti.

Gli indagati erano soliti adottare strategie molto accorte per evitare conseguenze gravi qualora fossero incappati nelle forze dell'ordine. Tra queste l'utilizzo di casolari abbandonati nelle periferie, dove nascondevano sia la droga che il denaro incassato, spesso dividendoli in nascondigli separati. Dall'inchiesta è emerso anche il coinvolgimento di alcune attività commerciali. Tra queste, in particolare, un panificio nella prima periferia ovest della città, che veniva utilizzato come deposito per stoccare le partite di droga e il denaro.

Nel corso delle operazioni una delle persone destinatarie del provvedimento cautelare è stata arrestata in flagranza di reato e per detenzione ai fini di spaccio di 60 g di hashish rinvenuti a seguito di perquisizione domiciliare. Perquisizioni che all'alba hanno riguardato anche il residence di via delle Costellazioni, dove alloggiano molti stranieri all'interno del sistema dell'accoglienza, purtroppo da anni al centro di vicende criminali.

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