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Cronaca

Sassata in testa fuori dal Rockville, non fu tentato omicidio. Condanne a 4 anni

I due giovani arrestati per l'aggressione a Giuseppe Checchia sono stati ritenuti colpevoli solo di lesioni gravi. Caduta la tesi della Procura

Si è chiuso con una sentenza che ridimensiona molto l'accusa il processo a carico di Eugenio Vernucci e Kevin Coppolecchia, rispettivamente 22enne e 19enne, che il 9 ottobre di due anni fa colpirono alla testa con una pietra il 21enne modenese Giuseppe Checchia all'esterno della discoteca Rockville di Castellarano.

Il procedimento giudiziario che si è svolto a Reggio Emilia ha visto oggi una sentenza di condanna per il reato di lesioni gravi in concorso, senza aggravanti: ai due ragazzi è stata comminata una pena di 4 anni di reclusione.

Sono quindi cadute le ipotesi accusatorie che avevano portato il Pm titolare dell'indagine a formulare una richiesta di 16 anni di reclusione per Vernucci e di 9 per Coppolecchia con l'ipotesi di tentato omicidio. Il giudice oggi ha stabilito di fatto che l'aggressione non fu compiuta con la volontà di uccidere.

La ricostruzione dei fatti

Intorno alle 6 del mattino del 9 ottobre scorso, la centrale operativa della compagnia carabinieri di Castelnovo Monti apprendeva dai colleghi di Sassuolo, che presso l’Ospedale Civile sassolese si trovava un giovane con ferite alla testa le cui condizioni apparivano da subito gravissime. Il ferito, un 19enne modenese, era stato condotto in Ospedale da suoi due amici i quali inizialmente avevano riferito che il ferito si era procurato le gravi lesioni, cadendo da una bicicletta, con la quale si sarebbe recato alla discoteca Rockville di Castellarano.

Tuttavia la stessa vittima, prima che le sue condizioni si aggravassero, aveva riferito ai medici di essere stato picchiato da sconosciuti presso la stessa discoteca. Il personale medico confermava subito le gravissime condizioni del giovane, avendo riportato fratture multiple alla scatola cranica con conseguente emorragia cerebrale, per cui si rendeva necessario anche un immediato trasferimento presso l’Ospedale Civile di Baggiovara, dove poi è stato sottoposto, con urgenza, ad un intervento chirurgico con ricovero in prognosi riservata per “emorragia subdurale opera terzi”.

Un mese dopo la sassata fuori dalla discoteca Giuseppe Checchia si risveglia dal coma

La ricostruzione nell'indagine

Le prime indagini condotte dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castelnovo Monti ha permesso di accertare, anche attraverso la testimonianza del fratello della vittima, che il ragazzo era stato aggredito nell’area antistante al locale Rockville e che, nella circostanza, era stato colpito con un sasso alla testa. L’importanza della testimonianza, nella fase embrionale delle indagini, ha consentito di dare una chiara qualificazione giuridica a quello che inizialmente era stato riferito come un evento accidentale, im quanto gli amici del 19enne avevano dichiarato che si era trattato di una caduta in bicicletta.

 Alla luce di quanto emerso e valutata la gravità dei fatti i carabinieri hanno proceduto ad eseguire un minuzioso sopralluogo presso l’area interna ed esterna della discoteca Rockville per poi sequestrare  le immagini dell’impianto di videosorveglianza dell’interno e dell’esterno della discoteca con il fine di acquisire elementi, sia in ordine alla dinamica dei fatti che delle persone coinvolte a qualsiasi titolo.

Le indagini hanno portato ad identificare numerosi giovani e a trovare anche conferme in ordine alle ipotesi investigative e alla dinamica dei fatti, grazie anche a una testimonianza che forniva registrazioni video dove risultava che la vittima era stata colpita da un grande sasso. E’ stata quindi ricostruita l’intera vicenda, appurando che la vittima aveva avuto un diverbio, sorto poco prima all’interno della discoteca, con il 21enne oggi indagato che aveva portato i due ragazzi e i rispettivi gruppi di amici (di Modena quello della vittima e di Sassuolo quello degli indagati) ad essere sbattuti fuori dal locale.

Il grave epilogo all’esterno, esattamente in prossimità del parcheggio, dove la vittima con un suo amico attendevano l’auto con la quale avrebbero dovuto rincasare. Qui il 19enne è stato raggiunto in primis da un pugno al volto sferratogli, stando alle indagini, dal 18enne e poi colpito con un sasso al volto dal 21enne. Finito a terra era stato colpito a calci. Poi la fuga dei due aggressori con il restante gruppo di ragazzi mentre i due amici soccorrevano il 19enne portandolo in ospedale.

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