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Economia

Un anno di imprenditoria giovanile CNA Modena, dall'Academy al Caffè dei Giovani Imprenditori

Un'intervista con Lapo Secciani per comprendere la direzione, le difficoltà e le opportunità dei Giovani Imprenditori modenesi che fondando le radici nella storia imprenditoriale modenese affrontano le sfide del digitale e dell'Industria 4.0

Nel progetto CNA si parla di formazione alla mentalità imprenditoriale. Esiste una differente mentalità d'impresa tra i giovani e gli imprenditori più maturi?

Sarò diretto e risponderò senza esitazione: no. Non esiste una differente mentalità imprenditoriale tra imprenditori giovani e imprenditori senior. Una mentalità imprenditoriale vincente è, quella che non lascia che le cose accadono, ma le fa accadere; che ha il coraggio di cambiare se stesso, le proprie idee, il propio approccio, il propio punto di vista perchè è l’unico modo per cambiare le cose che non vanno e per migliorare la propria vita e quella degli altri. Una mentalità imprenditoriale vincente è quella che non cerca scuse, che non discute dei problemi ma trova soluzioni; che è consapevole che solo attraverso il sudore, la fatica, il lavoro e l’impegno si possano raggiungere i propri obiettivi, perchè nessuno regala niente a nessuno. Una mentalità imprenditoriale vincente è quella di chi si getta nella mischia, assaporando il rischio, lasciando la propria impronta; per costruire qualche cosa proprio, portandolo in vita con il proprio lavoro, modellandolo con il proprio talento, imprimendoci, in modo indelebile i propri valori.

La mentalità imprenditoriale passa dalla scelta di assumersi delle responsabilità con la convinzione che queste diano un significato più profondo al proprio lavoro e alla propria vita. Questa è a mio avviso la mentalità imprenditoriale che serve ed è la stessa, aldilà della capacità di avere accesso alla tecnologia o dall’esperienza che si ha. Questi valori, questa voglia di Essere, più che di apparire, possono essere declinati dall’esperienza, dall’utilizzo di tecnologie, dal tempo in cui si vive, ma grazie ad essa si potrà essere sempre moderni, perchè predisposti a cambiare e a imparare. Noi in CNA, noi Giovani Imprenditori, vogliamo far capire che essere imprenditori è una scelta, che essere imprenditori significa assumersi una responsabilità, non solo economica, ma anche sociale; crediamo che attraverso una formazione basata su contaminazione, condivisione, dialogo e confronto si possa crescere e apprendere permettendo alla propria mente di essere sempre aperta all’innovazione, al confronto, al dialogo e al cambiamento. Essere imprenditore significa saper cambiare, mantenendo saldi i propri valori sociali.

Un problema riscontrato da molte startup è la capacità di trovare finanziatori dei progetti, situazione che avviene più frequentemente in Germania, Regno Unito o USA, cosa può fare CNA in tal senso?

In Italia le startup sicuramente non hanno vita facile, rispetto ai paesi esteri e in particolare quelli di cultura anglosassone, trovare finanziatori, business angels e/o investitori è sicuramente più difficile. Questo è un limite, perchè si investe poco sul talento e quindi diventa limitante anche per il sistema Paese stesso che trova più difficile individuare nuove strade di innovazione, nonostante in Italia sono nate alcune delle idee più interessanti del mondo dell’industria, dalla moda all’automotive, dal food alla meccanica, siamo sempre stato un Paese di innovatori. Cosa è cambiato da ieri ad oggi allora? Io credo che la difficoltà di trovare investitori, business angel, fondi sia figlia della nostra cultura e del nostro retaggio imprenditoriale. Prendiamo alcuni grandi imprenditori italiani: Olivetti, Ferrari, Ferragamo… questi sono nati come artigiani. Imprenditori che giorno dopo giorno, lavorando sul campo, mattone dopo mattone hanno costruito la loro impresa. Questo è il nostro background e difficilmente si sposa con l’idea dell’investitore, del business angel, del fondo.

Questa cosa a me fa riflettere e quindi alla domanda di prima, su cosa è cambiato da ieri e oggi, rispondo che ieri era più facile partire. Ecco allora che, seguendo questo ragionamento, si può capire cosa CNA può e deve fare per le startup. Non deve cercare fondi, investitori e/o business angel, ma mettere le imprese che nascono nelle condizioni di partire, fornire loro strumenti e servizi che possano permettere al giovane imprenditore di concentrarsi sulle proprie idee, sul proprio progetto, di svilupparlo e di metterlo in pratica. In Italia non si parte già strutturati, ci si struttura un po’ alla volta, nel corso del tempo, anno dopo anno, mattone dopo mattone, come hanno fatto Ferrari, Olivetti, Ferragamo. CNA deve permettere ai giovani imprenditori di connettersi al mondo del lavoro per trovare i giusti collaboratori, per creare sinergie vincenti, per costruire una propria identità; lo deve fare attraverso la forza delle relazioni, lo deve fare grazie alla professionalità di tutti quei servizi che snelliscono il lavoro dell’imprenditore.
Se grazie a CNA l’imprenditore viene alleggerito di tutto il peso burocratico e amministrativo e se sempre grazie a CNA l’imprenditore può costruirsi una rete di conoscenze poi questo potrà dedicarsi a crescere, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, proprio come i Ferrari, gli Olivetti o i Ferragamo.Questo deve fare CNA, mettere l’imprenditore nelle condizioni di partire, anche piano, ma partire.

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