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Forum Eventi senza confini, ospiti da oltreoceano per la rassegna autunnale

Lo storico Valerio Massimo Manfredi, il giornalista Aldo Cazzullo, lo psichiatra Vittorino Andreoli e due autori che arrivano da lontano: il fotoreporter americano Steve McCurry e l’ex presidente uruguaiano José Mujica. Con questi cinque nomi dall’8 ottobre al 7 novembre riprendono gli appuntamenti al BPER Forum Monzani di Modena, tutti rigorosamente gratuiti

In autunno la letteratura torna a essere protagonista delle serate modenesi: arrivno in città uno storico, un giornalista un fotografo, uno psichiatra e persino un ex capo di stato, tutti con un libro fresco di stampa da fare conoscere al pubblico. Da domenica 18 ottobre riprende “Forum Eventi”: la rassegna - organizzata da BPER Banca con il patrocinio del Comune di Modena - propone i primi cinque appuntamenti gratuiti al BPER Forum Monzani di Modena (via Aristotele 33). Ed è solo l’inizio: a questi seguiranno altri incontri che accompagneranno il pubblico fino a metà dicembre, con ospiti come Simonetta Agnello Hornby, Corrado Formigli, Stefano Benni.

Si comincia sabato 8 ottobre alle 17.30 con Valerio Massimo Manfredi che presenta il suo ultimo libro, “Teutoburgo” (Mondadori). Narratore e archeologo, unisce esattezza storica e respiro epico per raccontare le vicende straordinarie di due fratelli, due guerrieri, le cui scelte hanno portato a Teutoburgo, lo scontro decisivo tra Romani e Germani, la battaglia che ha cambiato il destino dell’Impero Romano e del mondo. Armin e Wulf, figli di un principe germanico, sono catturati dai nemici romani, ma nel loro destino non c’è la morte. Vengono educati secondo i costumi dell’Impero, fino a diventare comandanti degli ausiliari germanici delle legioni di Augusto. Cresciuti nei boschi sono incantati dai prodigi di Roma: gli acquedotti, i templi, i palazzi meravigliosi. Ma il richiamo del sangue è davvero spento in loro?

“Le donne erediteranno la terra perché sono più attrezzate a cogliere le opportunità che abbiamo di fronte. Perché sanno amare e non perdono mai la speranza”. Aldo Cazzullo – che sale sul palco sabato 15 ottobre alle 17.30 - è convinto che il nostro sarà il secolo del sorpasso della donna sull’uomo e lo spiega nel suo “Le donne erediteranno la terra” (Mondadori). I segni sono evidenti: a Berlino e a Londra governano due donne, una donna si affaccia per la prima volta sulla soglia della Casa Bianca. In Italia sono donne la sindaca della capitale, la presidente della Camera, le direttrici delle principali carceri, l’astronauta più nota, la scienziata più importante. L’autore evoca il genio femminile attraverso figure del passato e del presente, storie di grandi artiste e di figlie che salvano i padri o ne custodiscono la memoria. E ricostruisce i mezzi con cui i maschi hanno imposto la loro egemonia per secoli, quando una femmina per rivendicare la propria libertà doveva diventare come un uomo, o almeno sembrarlo: da Giovanna d’Arco, arsa viva per non aver rinunciato all’abito maschile, alle “soldate” che si travestirono per combattere tutte le guerre.

Steve McCurry è uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea ed è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo. In ogni suo scatto è racchiuso un complesso universo di esperienze e di emozioni e molte delle sue immagini, a partire dal Ritratto di Sharbat Gula, sono diventate delle vere e proprie icone, conosciute in tutto il mondo. Lunedì 24 ottobre alle 21.15 il fotoreporter statunitense presenta “Il mondo di Steve McCurry” (Mondadori Electa) in cui si racconta a Gianni Riotta: dagli altopiani gelidi dell'Afghanistan, ai torridi deserti africani, dalle tormentate città dell'America Latina, alle soavi piazze d'arte italiane, il suo mondo ha confini lontanissimi, preclusi al comune viaggiatore. A raccogliere la sua storia è un giornalista di razza, viaggiatore e ramingo almeno quanto Steve, Gianni Riotta è il press pass per luoghi remoti eppure vicinissimi: lo sguardo del reporter incontra quello del fotografo. 

“La verità di una vita sfugge in gran parte anche a chi la racconta. Ecco perché esistono tante vite dentro una vita, tante storie dentro una storia. La verità sfugge persino alla memoria” scrive Vittorino Andreoli nella sua autobiografia “La mia corsa nel tempo” (Rizzoli), che presenta al Forum domenica 30 ottobre alle 17.30. La sua storia comincia con il vento euforico del dopoguerra e continua in una corsa disseminata di piccole ma profonde rivoluzioni. La prima lo porta ad abbandonare l’impresa edile di famiglia per diventare “un medico dei matti”, una scelta inconsueta segnata dall’incontro con alcuni uomini formidabili come André Breton e Eugène Minkowski. Dopo gli studi in medicina, intraprende l’avventura da scienziato puro, ma capisce che la ricerca e la cura di un malato diventano possibili solo all’interno di una relazione. Si compie così la seconda rivoluzione: Andreoli lavora con Seymour Kety ad Harvard, rifiuta l’insegnamento universitario e prende servizio al manicomio di Verona. Ed ecco profilarsi innumerevoli altre rivoluzioni. Uomo di lettere, scrittore di romanzi e pièce teatrali, consulente dei più noti casi di cronaca criminale, da Pietro Maso a Donato Bilancia, acuto osservatore del malessere dei giovani, e del disagio dei loro genitori, Andreoli racconta le speranze, i sogni, le battaglie per cambiare il volto della follia.

José Mujica, il presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015, ha lasciato un segno nel panorama politico mondiale per il suo porsi “fuori dal coro” nell’atteggiamento, nel modo di comunicare, nelle scelte economiche e di ogni genere operate spesso sconvolgendo i più comuni atti di protocollo. Un figura a tratti controversa, “Una pecora nera al potere”, appunto, come titola il libro che racconta la sua storia, da poco tradotto in Italia: “Pepe” sale sul palco del Forum lunedì 7 novembre alle 21.15. In queste pagine la sua storia è tratteggiata seguendo un ritmo vertiginoso, attraverso aneddoti, ricordi e dialoghi tra gli autori che con Mujica hanno trascorso innumerevoli ore di chiacchierate, prima e durante il suo mandato. Un ritratto che emerge in modo sfaccettato dai capitoli che richiamano gli attributi del suo carattere. La traduzione italiana, improntata mantenendo il più possibile l’immediatezza e la spontaneità tipiche del “Pepe”, mira a far conoscere anche nel nostro Paese questo personaggio internazionale e a far emergere alcuni dei valori che possono essere importanti sia per un leader che per la società intera: coerenza, sobrietà e passione.

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