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Scorporo di Seta in Tper, piovono critiche dal centrodestra modenese

Fratelli d'Italia punta il dito contro le politiche regionali del Partito Democratico, mentre Forza Italia denuncia il mancato confronto con gli enti locali

La nascita dell'azienda regionale unica del trasporto pubblico, avviata con una delibera della Giunta Bonaccini, attira su di sè le critiche del centrodestra modenese. In aparticolare Ferdinando Pulitanò, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, commenta: "La notizia non ci stupisce. È infatti classico della sinistra, invece che provare a sistemare i problemi, affibbiare la competenza del sistema guasto a qualcun altro nella speranza che in qualche modo possa ripararlo. Ed ecco dunque che un altro servizio essenziale per il nostro territorio viene dato in mano a Bologna. E così la sinistra modenese, dopo aver perso l’Alta Velocità in favore di Reggio, il Consorzio del Parmigiano in favore di Parma ed aver ceduto la Fiera ed il candidato sindaco a Bologna, abdica anche sul trasporto locale".

"In questo modo, l’idea di creare un TPL cucito sartorialmente sul territorio a beneficio dei cittadini svanisce definitivamente per inseguire il carrozzone TPER nella speranza che possa risolvere le tante problematiche verificatesi in questi anni: dai soldi sperperati per mancanza di una programmazione aziendale efficace ed il conflitto d’interessi, denunciato a suo tempo da FDI, a Reggio, alla mancanza di personale e di sicurezza per i dipendenti a Modena. Tutto questo in un momento storico in cui il TPL è sempre più di vitale importanza per i cittadini, a maggior ragione dal momento che dal 2025 la Regione metterà fuorilegge anche i Diesel Euro 5, andando a colpire, come al solito, i più deboli", aggiunge Pulitanò.

"La triste verità è solo ed esclusivamente una: Modena ha perso appeal perché chi la governa non ha una vera visione di insieme e questo ha fatto sì che nel corso degli anni la nostra città abbia abdicato al proprio ruolo di capofila della Regione assieme a Bologna a causa delle politiche imposte dal partito democratico regionale rimaste incontrastate dagli esponenti della sinistra modenese che, anzi, ha nominato l’ennesimo uomo di partito come Cirelli alla presidenza. Una totale tristezza constatare come gli esclusivi interessi di partito stiano prevalendo per l’ennesima volta a discapito di Modena e di tutti i modenesi”, conclude il presidente di Fratelli d'Italia.

Antonio Platis, esponente e consigliere provinciale di Forza Italia punta invece il dito contro la mancanza di un confronto preventivo: "Le fusioni sono atti straordinari che devono essere valutati dagli azionisti. Il consiglio provinciale non mi pare sia stato coinvolto e spendere soldi pubblici per avviare un protocollo che va in quella direzione rischia di essere un danno erariale se non c’è una volontà politica espressa".

"Quale mandato è stato dato a Seta? Non si può avviare la fusione delle società di trasporto pubblico con un protocollo, senza neppure sentire gli azionisti. La nostra provincia è l’ente pubblico che detiene la quota più rilevante, pari all’11%, e non è possibile aggirare così il dibattito e il confronto - aggiunge Platis - Su tema presenterò un'interrogazione urgente e chiedo al Presidente Braglia di convocare con urgenza un consiglio provinciale in merito".

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