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Chiusura degli uffici nelle frazioni, la Regione 'stoppa' Poste Italiane

L'assessore Petitti a Frastalli, responsabile dell'Area Territoriale Centro Nord: "Sospendere i tempi di attuazione del riassetto dei servizi e predisporre al più presto un calendario per consentire tavoli di confronto e dialogo"

Una situazione “confusa, sia sul piano nazionale che regionale”, conseguente a una “decisione calata dall’alto, non partecipata e non condivisa”. Per cui “è necessario sospendere i tempi di attuazione del riassetto dei servizi” e avviare tavoli di confronto e dialogo con i rappresentanti delle istituzioni. L’assessore regionale al Bilancio Emma Petitti scrive a Gino Frastalli, responsabile Area Territoriale Centro Nord di Poste Italiane, incontrato una prima volta in Regione a inizio marzo.

Il tema che preoccupa gli amministratori è quello della chiusura di numerosi uffici nei centri più piccoli e periferici e della riduzione complessiva del servizio da parte di Poste Italiane. Un tema che riguarda da vicino anche la nostra provovincia, dove chiuderanno infatti i quattro uffici postali di Romanoro di Frassinoro, Rivara di San Felice, Fossa di Concordia e Motta di Cavezzo. Altri nove uffici invece vedranno ridotti gli orari di apertura.

“Sarebbe stato auspicabile – dice Petitti – , da parte di Poste Italiane Area Centro Nord, mettere a punto un piano di incontri a livello territoriale per avviare il confronto con i soggetti coinvolti dalle chiusure e dalla razionalizzazione dei servizi. Ad oggi, invece, la situazione è confusa, sia sul piano nazionale che regionale”. Dai territori emergono molte preoccupazioni relative a segnalazioni di uffici in chiusura già da metà aprile; nella lettera l’assessore richiama il “ruolo sociale” di Poste Italiane, “dal quale non può prescindere, soprattutto in fasi di cambiamento e riassetto che vanno a toccare da vicino la vita dei cittadini”. E, chi svolge un ruolo anche sociale, “non può e non deve ignorare il confronto con l’utenza, pena un ulteriore scollamento e distanza tra chi decide e chi subisce senza avere neppure avuto la facoltà di domandare e capire”. 

Prosegue Petitti: “Siamo convinti che portare avanti un dialogo tra Poste Italiane e le comunità locali sia indispensabile al fine di rispettare le esigenze di tutti e non solo aziendali. Pertanto – conclude l’assessore – è necessario sospendere i tempi di attuazione del riassetto dei vostri servizi e predisporre al più presto un calendario per consentire tavoli di confronto e dialogo con i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali”.

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