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Omeopatia, Unimore replica a Burioni: "Corretta informazione per i futuri farmacisti"

Unimore puntualizza sulle affermazioni recentemente pubblicate dal Dottor Roberto Burioni, che aveva contestato duramente la presenza dell'insegnamento "Medicinali omeopatici" all'interno del Corso di Farmacia dell'Ateneo Modenese

Con un comunicato stampa pubblicato in mattinata, Unimore fa chiarezza in modo puntuale e pacato sulle affermazioni del medico Roberto Burioni, che in uno sfogo iniziato sui social e proseguito a mezzo stampa, metteva sotto accusa l'Ateneo per l'insegnamento di Medicinali Omeopatici all'interno del Corso di Laurea in Farmacia.

La critica di Burioni si potrebbe riassumere, in modo sicuramente non esaustivo, in un sillogismo: essendo che l'omeopatia non ha alcuna plausibilità scientifica, e che un'università è tenuta a diffondere conoscenze comprovate e condivise dalla comunità scientifica, l'omeopatia non deve essere insegnata nelle università. Nel caso in questione però, l'affermazione non era così generica: l'articolo riportava chiaramente nome e cognome e sede di insegnamento della Professoressa, e la replica di Unimore non si è fatta attendere.

Senza mai mettere in discussione l'autorità del virologo, Unimore afferma innanzitutto che il nome dell'insegnamento ("Medicinali omeopatici") che Burioni aveva ritenuto inopportuno non è frutto di una decisione arbitraria dei docenti, ma è stabilito da una direttiva europea. Poi controbatte con la sua stessa arma linguistica: "I medicinali omeopatici sono autorizzati alla produzione e alla commercializzazione dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e, come tutti i medicinali, devono essere distribuiti da un farmacista. Poiché i medicinali omeopatici sono anche prescritti dai medici, il farmacista è tenuto a dispensarli e quindi a conoscerli. E’ quindi giustificato che in un corso di Farmacia sia presente anche un insegnamento che informi il futuro farmacista sulle caratteristiche dei medicinali omeopatici e sulle problematiche connesse".

L'apparente aporia creatasi dall'opposizione di queste due affermazioni, indubbiamente corrette, viene sciolta con semplicità dall'Università, che mette in risalto un punto fondamentale del ragionamento, eluso -volontariamente o meno- da Burioni nel suo articolo: l'obiettivo dell'insegnamento non è quello di sostenere la scientificità o efficacia terapeutica dei medicinali omeopatici, ma partendo dal presupposto della loro presena nelle farmacie, è indispensabile che chi li dispensa abbia una conoscenza completa di essi. Proprio su quest'ultimo punto probabilmente Unimore e Burioni si troverebbero d'accordo: il presupposto della critica è sempre e comunque la conoscenza.

Il comunicato dell'Ateneo si conclude con una riconferma della piena fiducia nella professoressa Angela Vandelli, ribadendo "profonda stima e apprezzamento per la grande competenza didattica e scientifica" che oltre ad essere Docente del corso di Medicinali Omeopatici, è una "ricercatrice di fama internazionale nell’ambito delle nanotecnologie applicate alla veicolazione dei farmaci". 

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