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Cronaca

Nobel per la gastronomia, Massimo Bottura continua la sua scalata

L'ottava edizione del White Guide Global Gastronomy Award è stata vinta dallo chef modenese. Uni riconoscimento che premia la creatività dei migliori cuochi internazionali per il loro contributo alla gastronomia contemporanea. Per la prima volta vince unitaliano

Sembra inarrestabile l'ascesa internazionale di Massimo Bottura, che sta rapidamente conquistando tutti i premi messi in palio nel variegato ambiente della gastronomia internazionale. Dopo il podio nella World's 50 Best Restaurant e le tre forchette del Gambero Rosso, lo chef modenese e la sua Osteria Francescana conquistano anche il White Guide Global Gastronomy Award. Si tratta di un riconoscimento del quale Bottura è stato insignito a Stoccolma, motivo in più per farlo apparire come una specie di premio Nobel per la cucina.

La motivazione della giuria che accompagna il riconoscimento è un poetico elogio delle imprese di Bottura dietro i fornelli. “Per aver costantemente reinventato una delle cucine più amate del mondo, quella italiana, ed averla elevata a nuove esperienze sensoriali e di degustazione - si legge nel documento della White Guide - In dialogo costante con una tradizione ricca ma conservatrice, Massimo Bottura ha sviluppato una splendida arte culinaria, coprendo un ampio spettro di espressioni, da quelle apparentemente semplici a quelle intellettualmente complesse. Reinventando quello che un pasto potrebbe e dovrebbe essere – collegando la storia con il futuro, il Nord con il Sud, la tecnologia con la leggenda e la cultura con l'ambiente, il tutto con sensibilità artistica e passione – Bottura è diventato un maestro nell'evoluzione della gastronomia italiana, da uno stagno immobile alla pentola in ebollizione di tradizioni e talentuosa innovazione che è diventata oggi”.

Mai prima d'ora il premio era andato ad uno chef italiano. I vincitori delle sette passate edizioni sono infatti stati, in ordine crescente: Ferran Adrià, El Bulli, Roses, Spain; Charlie Trotter, Charlie Trotter’s, Chicago, USA;  Fergus Henderson, St. John, London, England; René Redzepi, Noma, Copenhagen, Denmark;  Alain Passard, l’Arpège, Paris, France; David Chang, Momofuko, New York, USA e Gastòn Acurio, Astrid y Gaston, Lima, Peru.

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