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De Bello Padano, giorno 11: respinta invasione di zanzare ammaestrate

I ribelli reggiani hanno sfidato le genti modenesi uscendo sconfitti per l'ennesima volta: un asso nella manica gialloblu ha consentito di sgominare la minaccia che, ronzando, ha turbato la quiete sotto la Ghirlandina

Agire, non aspettare. Questo il dogma che ha fatto grande l'urbe di Modena nel corso dei secoli. Basandosi su questo dettame, l'autorità Municipale ha basato la propria azione nel respingere un ingegnoso artifizio messo in atto dai ribelli delle colonie reggiane per destabilizzare la serenità geminiana: nei giorni scorsi, infatti, la provincia modenese è stata travolta da un'anomala quanto fuori stagione invasione di zanzare. Le autorità teocratiche modenesi si sono subito messe all'opera per comprendere l'origine del fenomeno allertando gli scienziati dell'Università Ducale: la cattura di alcuni esemplari da parte degli esperti della Polizia Scientifica di Modena Parcheggi ha consentito di appurare come questi insetti fossero stati inviati dal nemico cubico-granata. "Bisogna rendere onore al merito - ha esordito un funzionario del Municipio - i nostri tecnici hanno capito subito come queste meledettissime zanzare siano state addestrate per succhiare il sangue modenese e depositarlo in appositi bacini di raccolta ubicati in alcuni casolari posti nelle vicinanze di San Martino in Rio: tutto questo per organizzare trasfusioni clandestine e iniettare sangue geminiano in chi geminiano non è". Per sgominare la minaccia, il Comune non ha atteso l'arrivo delle piogge, giammai: "Abbiamo incaricato i fuochisti di portare alla massima potenza l'inceneritore di via Cavazza - hanno riferito i dirigenti dell'assessorato alle scie chimiche - Non solo gli oppositori di oltre-secchia, ma anche i soliti ambientalari che non volevano le nuove linee del divino termovalorizzatore sono stati sconfitti: le zanzare reggiane sono tutte morte nel giro di pochi minuti. Ci saranno conseguenze per la popolazione? Secondo il progetto Moniter, le emissioni porteranno ilarità e buon umore a tutta la popolazione", hanno chiosato gridando infine "Hera è grande e l'Arletti è il suo profeta!".

(Da un'idea di Francesco Bedoni)

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