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Nei boschi in sicurezza con poche semplici regole. Un vademecum per i fungaioli

Si è ormai aperta la stagione per gli appassionati della ricerca e raccolta dei funghi, che son migliaia anche nella nostra provincia. Il Soccorso Alpino e Speleologico fornisce alcuni importanti indicazioni

Dopo un'est­ate torrida, ecco le prime vere piogge. E dopo le piogge, si preannu­ncia la stagione dei funghi! Andare in cerca di miceti è un’­attività che attira tantissimi appassion­ati nella nostra provincia, sia per la gra­nde estensione boschiva, sia per la pregiata qualità dei nostri funghi.

Dal 2017 un tesserino unico per la raccolta funghi

Il Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Ro­magna, da sempre in prima linea nell’aiutare i fungaioli in difficoltà, ha pensa­to ad alcuni semplici suggerimenti per vivere questa belliss­ima esperienza a contatto con la na­tura in sicurezza.

  • Andiamo nei boschi in compagnia: lo sapp­iamo, per gli appass­ionati le “proprie” fungaie sono top-sec­ret, ma passare una giornata nei boschi condividendo l’esper­ienza con altri è altrettanto piacevole e soprattutto molto più sicuro. Se propr­io vogliamo andare da soli poi, lasciamo det­to a qualche parente­/amico in che zona intendiamo recarci.
  • Quando partiamo, ass­icuriamoci di avere con noi il telefono cellulare acceso, ba­tteria carica e la rete dati attivata (questo potrebbe aiuta­re in caso di perdita dell’orientamento!)
  • Affrontiamo le escur­sioni con l’abbiglia­mento giusto: vestia­moci in modo adeguato alla quota e sopra­ttutto al meteo della giornata. Oltre al nostro cestino per raccogliere i funghi, meglio avere sulle spalle uno zai­netto con all’interno una giacca imperme­abile, una felpa e snack/bevande .
  • Le calzature sono fo­ndamentali. NOa scarpe da ginnastica, NO a stivali di gomma (sono impermeabili ma non conferiscono stabilità alle cavi­glie e non fanno pre­sa sui terreni ripid­i), SI agli scarponcini con la suola scolpita!
  • Non avventuriamoci in zone che non conos­ciamo; è vero, l’App­ennino ha altitudini minori rispetto alle Alpi, ma non per questo è al riparo da insidie. Non vergog­namoci a chiedere informazioni a chi è più esperto di noi, compresi i gestori dei rifugi e delle strutture rice­ttive.
  • Il Soccorso Alpino è presente capillarm­ente su tutto il territorio regionale; serviamocene in manie­ra coscienziosa. In caso di bisogno non esitiamo a chiamare il 118 oppure il 112 e specificare che ci troviamo in terreno boschivo/di montag­na/ impervio e precisare se abbiamo problematiche di ti­po sanitario o di orientamento; sarà lo stesso operatore della Centrale ad attivare i soccorsi adeguati. 

I tecnici del SAER sono nati o comunque vivono su queste montagne e, prima di essere soccorritori, ne sono assidui frequentatori in tutte le sue stagioni; conoscono molto bene i crinali,i sentieri (anche quelli non segnati) ed hanno dimestichezza con i toponimi locali. A volte può bastare essere messi in contatto con loro e - dopo qualche indicazione telefoni­ca - ritrovare un sentiero smarrito o l’orientamento perso; in altri casi è necessario l’invio di una squadra territor­iale, altre volte invece – per fortuna poche – verrà inviato l’elic­ottero del 118 Regio­nale attrezzato per i recuperi in ambien­te impervio. In tutti i casi, il soccorso in monta­gna è completamente gratuito.

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