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Julian Assange, votata ancha a Modena la cittadinanza onoraria

La campagna portata avanti dal M5S su tutto il territorio arriva anche sotto la Ghirlandina e trova il consenso del Consiglio Comunale

Giovedì scorso il consiglio comunale di Modena ha formalmente deciso che Julian Assange sarà cittadino onorario. E' infatti stata approvata la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, analoga a quella giò approvata nelle scorse settimane a Castelfranco Emilia.

"Qualche giorno fa Stella Moris aveva lanciato sulla rete la Giornata Internazionale per la Liberazione di Julian Assange da celebrarsi proprio il 7 dicembre, il Free Assange Day. Il 7 dicembre 2010, 13 anni fa, Assange si consegno' volontariamente alle autorità inglesi che lo ricercavano per le denunce di stupro e molestie sessuali poi cadute. La realtà parla d’altro però. Julian Assange ha perso la sua libertà personale da quando ha pubblicato i crimini di guerra compiuti dagli americani durante le guerre di Irak e Afghanistan", hanno spiegato i pentastellati.

“E’ in carcere in una cella 3x2 in isolamento in Inghilterra senza un capo di imputazione, senza un processo e quindi senza una condanna”, ha dichiarato  Giovanni Silingardi durante l’ultimo consiglio comunale. “Noi citiamo spesso la Costituzione e allora in base alla Costituzione noi dobbiamo difendere la libertà di espressione non dei cittadini di uno specifico Paese o di una certa città, ma perché diritto insito di ogni essere umano”.

La mozione ha diviso l'Aula, come lo stesso M5S evidenzia: "Il capogruppo PD Carpentieri ha ammesso di non essere riuscito a dettare la linea dell’astensione e infatti le consigliere Fabbri e Guadagnini hanno dichiarato il loro voto favorevole insieme alle forze di coalizione Sinistra per Modena e Verdi, questi ultimi meravigliati della linea contraria del Partito Democratico su un tema che attiene ai diritti umani. La consigliera Di Padova PD ha votato contro, insieme alla Lega contraria, a loro dire, per una tutela del segreto di stato".

A sostegno della mozione la consigliera Beatrice De Maio (Modena Sociale-Indipendenza!): “Da tempo come cittadina e come consigliere comunale, mi batto per la causa di libertà di Julian Assange. L’ho fatto portano per prima la sua causa nella discussione del consiglio comunale, con la proposta di unirsi al fronte delle organizzazioni che ne chiedono il riconoscimento dello status di prigioniero politico e la sua liberazione, e sul quale purtroppo abbiamo registrato la contrarietà del Partito Democratico, e l’ho fatto oggi appoggiando la proposta del Movimento 5 Stelle che sulla scia di altre iniziative analoghe presentate nei consigli comunali di altre città d’Italia, anche importanti come Napoli, ne chiede la cittadinanza onoraria. L’approvazione del documento rappresenta un segnale importante, anche se simbolico, a sostegno della importante battaglia di libertà. Assange è processato per avere fatto il proprio lavoro di giornalista da quell’occidente che vuole dare lezioni di libertà al resto del mondo. Il riconoscimento e l’ottenimento della libertà per Julian Assange significherebbe una vittoria del mondo libero".

Il documento è stato approvato come detto con posizioni diverse anche all’interno degli stessi schieramenti politici. In particolare, oltre ai consiglieri del Movimento 5 stelle, hanno votato a favore della proposta i consiglieri del Pd Vincenza Carriero, Francesca Fabbri e Irene Guadagnini, e i gruppi Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena, Modena Civica e Gruppo indipendente per Modena; voto contrario dei consiglieri del Pd Federica Di Padova, Stefano Manicardi e Fabio Poggi, e dei gruppi Lega Modena e Fratelli d’Italia; astenuti per il Pd i consiglieri Mara Bergonzoni, Antonio Carpentieri, Lucia Connola, Mauro Forghieri, Ilaria Franchini, Vittorio Reggiani e Federica Venturelli e anche il gruppo Alternativa Popolare. I voti a favore sono stati 13, sei quelli contrari, otto le astensioni.

Il dibattito in Consiglio

Aprendo il dibattito per il Pd, Antonio Carpentieri ha spiegato che “ciò che rappresenta Assange è chiaro e non meriterebbe certo di essere respinto, ma bisogna porre molta attenzione su chi dare la cittadinanza”. Motivando l'astensione, infatti, Carpentieri ha osservato che “il Comune di Modena ha quasi sempre conferito la cittadinanza o a modenesi o a persone che hanno portato qualcosa alla città: è questa la questione in gioco”. Massima solidarietà ad Assange, “senza se e senza ma”, ha dichiarato Fabio Poggi, che ha specificato però di non condividere “l’uso” della cittadinanza onoraria, “che, fra l’altro, sarebbe di competenza del Consiglio comunale e non della Giunta”, come indicherebbe l'ordine del giorno rivolgendosi all'Amministrazione comunale. “Associandosi” alle parole di Poggi, anche Stefano Manicardi è intervenuto per chiarire il proprio voto contrario alla mozione. Pure Federica Di Padova ha dichiarato di “non riconoscersi” nell’ordine del giorno: “Vero che diversi Comuni hanno deciso di conferire la cittadinanza, ma tanti altri no, come Milano”. La consigliera ha quindi precisato che “ciò non vuol dire non rispettare i diritti di Assange: la sua vicenda, semmai, ha a che fare con il complessissimo rapporto tra libertà personale, libertà di stampa e sicurezza nazionale”. Motivando il proprio voto a favore, Francesca Fabbri ha chiarito che “a oggi non è stata formulata un’accusa formale nei confronti di Assange: sembra quindi trattarsi di un gravissimo caso giudiziario”. La consigliera ha quindi aggiunto di sostenere la mozione “perché i governi non possono sottacere informazioni utili anche ai popoli”. Pure Irene Guadagnini si è detta favorevole al documento “che chiama in campo sensibilità diverse”.

Motivando il proprio voto a favore, Marco Cugusi (Sinistra per Modena) ha evidenziato che “Assange è entrato nel mirino degli Usa dopo averne denunciato i crimini di guerra: è importante quindi tutelare la libertà di informazione e la sua funzione, perché gli eserciti sono tenuti a rispettare i trattati internazionali e i diritti umani anche quando ci sono le guerre”.

Per Paola Aime (Europa Verde-Verdi) “una situazione come quella di Assange richiederebbe un voto favorevole di tutto il Consiglio comunale, perché qui, in gioco, è la libertà di espressione e la libertà di vivere in un mondo giusto”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha aggiunto che “il messaggio principale della mozione riguarda la tenuta della democrazia e il suo futuro”. Il consigliere, in particolare, ha puntualizzato che i Comuni a favore della cittadinanza “hanno scelto di ispirarsi ai principi della nostra Costituzione che tutela il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero”. Per Enrica Manenti la vicenda di Assange rivela un legame con l’Italia e quindi con Modena: “Nel nostro Paese, infatti, ci sono aspetti molto critici per la libertà di stampa e per l’esercizio della professione giornalistica: l’onorificenza, dunque, può gettare luce su questi aspetti, oltre a tutelare ulteriormente lo stesso Assange”. Parlando di “missione per la verità di Assange”, Barbara Moretti ha argomentato che “quando si discute di democrazia e libertà, Modena non può restare indifferente”. La consigliera ha quindi invitato l’Assemblea a riconoscersi nella proposta, “già condivisa in altre città”.

“Siamo contrari alla proposta non per una critica alla persona di Assange, ma perché non ha alcun legame con la città e, soprattutto, perché ha reso pubblici documenti coperti da segreto di Stato, agendo nell’illegalità”. Ad affermarlo è Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che, ricordando il voto contrario del Parlamento italiano all’asilo politico di Assange, ha parlato di situazione “divisiva”: “Quando si dà una cittadinanza onoraria dobbiamo essere davvero tutti d’accordo”.

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