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La Bugatti EB110 festeggia 30 anni, ma senza i protagonisti della sua nascita

Oggi a Campogalliano si celebrano i 30 anni della Bugatti EB110. A commentare la giornata senza i padri della Bugatti EB110 Chiara Stanzani, figlia di Paolo Stanzani

Oggi a Campogalliano si celebrano i 30 anni della Bugatti EB110, ma senza i protagonisti della sua nascita, ovvero Paolo Stanzani, padre della meccanica, che ci ha lasciati nel 2017, e Marcello Gandini, padre dello stile, non invitato.

A commentare la giornata senza i padri della Bugatti EB110 Chiara Stanzani, figlia di Paolo Stanzani.

"Quando ho saputo che non c’era neanche Marcello Gandini, mi sono iscritta all'evento: avevo il patrimonio di ricordi e aneddoti di mio padre da condividere con gli appassionati Bugatti. Ma la mia iscrizione è stata annullata. Chi non è allineato con la celebrazione di Romano Artioli viene escluso.

Oggi, se avessi potuto partecipare, avrei raccontato di come la progettazione della EB110 nacque da due vulcani di idee come Ferruccio Lamborghini e mio padre, Paolo Stanzani. Di come avviò la progettazione del 12 cilindri, che infatti allora si chiamava FL12, presso la Tecnostile di Modena nel 1986, un anno prima della fondazione della Bugatti Automobili, e di come questo straordinario FL12 divenne Bugatti.(.....)

Intendeva costruire una vettura innovativa con prestazioni superiori a quelle prodotte dai concorrenti, come aveva già fatto in Lamborghini con la Miura e la Countach. Per vincere questa sfida, nella sua EB110 fece confluire diverse novità: gruppo motopropulsore centrale che riuniva in un unico corpo il motore, innesto a frizione, cambio, differenziali centrale e posteriore, 4 turbo, 60 valvole, sospensioni a flessibilità variabile, 4 ruote motrici, telaio monoscocca in “honeycomb” e carrozzeria in alluminio con profilatura fortemente aerodinamica; serbatoi carburante disposti centralmente.

(....)

Per lo stile mio padre aveva scelto Marcello Gandini. Il primo modello fu bocciato da Artioli e lo stilista elaborò su richiesta altre proposte tra le quali l’ultima che andò in produzione, previa qualche piccola modifica da parte dell’architetto Benedini, cugino di Artioli e progettista dello stabilimento, che dopo la partenza di mio padre (1990) aveva assunto un ruolo dirigenziale in azienda. Alla fine Gandini, esasperato dalle continue interferenze, si dissociò dallo stile ripetutamente manipolato. Così nacque la EB110. Le modifiche avevano aumentato peso e larghezza rispetto ai primi prototipi, e quindi diminuito la velocità: ciò nonostante nel 1991 la EB110 era l’auto di serie più veloce del mondo.

Senza Gandini e Stanzani quella bellissima supercar non sarebbe mai nata. Dopo la partenza di mio padre, si videro le capacità industriali dei nuovi dirigenti: cinque anni più tardi la Bugatti Automobili fu dichiarata fallita."

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