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Ex Fonderie: ok all'appalto ma resta l'incertezza del PNRR

Aggiudicata la gara per l’intervento di rigenerazione dei lotti 2B e 3 dal valore di 17 milioni. Sindaco: “Noi rispettiamo i tempi, Governo garantisca risorse”

Il Comune ha assegnato l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dell’intervento di recupero e rigenerazione degli stralci 2 B e 3 delle ex Fonderie di Modena che rappresentano la parte più significativa del complesso destinato a diventare la sede del Dast, il Distretto per l’Accelerazione e lo sviluppo della tecnologia.

Il valore di questo intervento è di 17 milioni di euro, con un finanziamento di 13 milioni e 200 mila euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma l’investimento è tra quelli che il Governo ha proposto di stralciare dal Pnrr, nonostante le procedure fossero già a un livello avanzato, indicando altre possibili fonti di finanziamento.

“Noi abbiamo rispettato tutte le tempistiche e andiamo avanti con il programma Next Generation Modena – spiega il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – e ci auguriamo che il Governo, senza incertezze e senza ritardi, garantisca le risorse che ci spettano, come ho chiesto nei giorni scorsi direttamente al ministro Piantedosi, visto che questo, come gli altri interventi, prima di essere ricompreso nel Pnrr era di competenza del ministero dell’Interno. Il processo di riqualificazione e rigenerazione del territorio prosegue”.

L’appalto per i due stralci delle ex Fonderie (base di gara 14 milioni di euro) è stato aggiudicato a un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla società cooperativa cortile Arco di Ravenna con mandante Palaser srl di Casale Monferrato in provincia di Alessandria. Ditte esecutrici è Enrico Colombo spa di Sesto Calende, in provincia di Varese, mentre per la progettazione sono stati indicati Settanta7 srl di Torino e Ets spa Engineering and Techical Services di Bergamo. Si prevede di completare la progettazione esecutiva entro l’autunno e di avviare poi l’esecuzione dell’intervento che dovrà essere concluso entro marzo del 2026.

Nel frattempo, procede il cantiere della palazzina, che diventerà sede dell’Istituto storico e rappresenta il primo stralcio della riqualificazione del comparto, mentre nelle scorse settimane sono stati aggiudicati alla ditta Iti Impresa generale spa anche i lavori, al via entro l’estate, dello stralcio 2Aa, l’area che diventerà sede del Motor Valley Accelerator: il valore dell’intervento, sulla base del progetto realizzato da Democenter-Sipe, aggiornato agli aumenti delle materie prime, è di 6 milioni 249 mila euro, non prevede finanziamenti Pnrr, ma si avvale di contributi della Regione Emilia-Romagna (800 mila euro) e di Fondazione di Modena (2 milioni).

Il Motor Valley Accelerator è promosso da Cdp Venture capital Sgr in collaborazione con Fondazione di Modena, Unicredit, Plug and Play e Crit, soggetto attuatore per la selezione delle aziende. Questo intervento riguarda un’area di 1.375 metri quadri dell’edificio industriale, corrispondente a due campate accoppiate, occupando le 11 finestrature di facciata, mentre per altri 790 metri quadri è previsto uno specifico stralcio, il 2Ab, da programmare in un momento successivo.

Il cantiere del lotto 2Aa si coordinerà con quello del lotto 1, affidato alla stessa azienda, i cui lavori si concluderanno all’inizio del 2024.

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Sede del Distretto per l’Accelerazione e lo sviluppo della tecnologia

Con gli stralci 2B e 3 dell’intervento di rigenerazione del comparto delle ex Fonderie si lavora su tutto il fabbricato industriale, in un’area che complessivamente è di circa 30 mila metri quadri. Qui troveranno sede le attività principali del Dast (Distretto per l’Accelerazione e lo sviluppo della tecnologia), soprattutto nel settore dell’automotive e della mobilità sostenibile con lo sviluppo di start-up che operano nel campo delle tecnologie innovative, favorendo l’incontro di idee e imprese per sviluppare progetti, favorire la nascita di nuove iniziative, la creazione di laboratori di ricerca di alto profilo, incubatori e acceleratori di impresa, centri di formazione, sedi di enti specializzati.

Il progetto, che prevede anche la bonifica dell’area d’intervento, mantiene la memoria degli elementi architettonici del passato industriale e prevede inserimenti innovativi, con le lunghe campate esistenti, in laterizio, che si contrappongono alla verticalità delle nuove torri, in lamiera dorata. Per la bonifica dell’area esterna, invece, è previsto un ulteriore intervento su oltre 2 mila metri quadrati, anche quello finanziato dal Pnrr nell’ambito del programma Next Generation Modena: le risorse, un milione e 917 mila euro, sono state assegnate lo scorso anno dall’allora ministero della Transizione ecologica per il recupero dei cosiddetti siti orfani allo scopo di migliorare il risanamento urbano; il progetto è in corso di definizione. Per il recupero completo del comparto è previsto, infatti, anche un quarto stralcio relativo all’area non occupata dai fabbricati industriali.

L’intero comparto, circa 40 mila metri quadri, sarà “car-free”, a esclusiva circolazione ciclabile e pedonale, e l’area sosta per auto sarà prevalentemente ricavata nel parcheggio a raso adiacente a strada Santa Caterina, che sarà potenziato. Verrà ricavato, inoltre, un corridoio ecologico-ambientale a fianco della linea ferroviaria che si estenderà dal comparto fino alla tangenziale, dove sarà realizzata una nuova dorsale ciclopedonale lungo il sedime della Gronda nord per una riconnessione tra il sottopasso ferroviario ex Benfra e il fronte ferroviario in direzione est, oltre a nuove interconnessioni ciclopedonali lungo strada Santa Caterina e via Mar Tirreno. Verrà potenziata anche la viabilità esistente e sarà ridisegnato il tratto di via Menotti sul fronte della palazzina destinato a diventare una Zona 30.

PNRR, a rischio oltre 24 milioni per ex Enel, auditorium delle Carducci e diversi interventi 

Non solo ex Fonderie. L’annuncio del Governo dei giorni scorsi mette a rischio di eliminazione dal Pnrr interventi per i quali al Comune di Modena erano state assegnate risorse per oltre 24 milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con altri 2,3 milioni di risorse del Fondo opere indifferibili.

Gli interventi principali sono quelli del Bando rigenerazione e, cioè, ex Fonderie ed ex Enel, per il completamento della sede del nuovo Teatro delle Passioni (anche in questo caso lavori già assegnati per oltre 7 milioni di euro), ma nell’elenco c’è anche l’auditorium delle scuole Carducci e opere che, paradossalmente, sono già terminate: è il caso dei lavori di efficientamento e riqualificazione energetica di impianti sportivi e scuole (pista di pattinaggio San Donnino, scuole Pascoli, area esterna Palazzo dello Sport), dell’auditorium Beccaria, dell’illuminazione della ciclabile sulla Gherbella o dell’installazione degli impianti fotovoltaici nelle scuole Galilei, Gramsci e Rodari.

Per la riqualificazione del complesso edilizio della fattoria Centofiori a Marzaglia, invece, la consegna dei lavori è in programma a metà settembre, mentre la riqualificazione della sede della Polizia locale in via Galilei, con realizzazione dell’impianto fotovoltaico, è fissata tra circa un anno.

In base alle proposte di modifica presentate dal Governo, sollevando le critiche di Regioni e Comuni, le risorse del Pnrr dovrebbero essere sostituite con altre fonti di finanziamento come i Fondi strutturali e di investimento europei, il Fondo per lo sviluppo e la coesione, i fondi del Piano complementare al Pnrr. Ma al momento non sono ancora stati assunti provvedimenti.

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