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Spaccio a cielo aperto, "Le norme rendono quasi impossibile fermarlo"

La denuncia arriva dal sindacato di Polizia Siulp di Modena, che mette in evidenza un sistema normativo che non consente di arginare lo spaccio di strada

Non è un mistero che in alcune zone della città o spaccio di droga avvenga "a qualunque ora del giorno e della notte, sotto gli occhi di tutti e senza che nessuno sembri occuparsene". Lo evidenzia il sindacato di polizia Siulp di Modena, che interviene sul tema per fare chiarezza su un fenomeno che ha vaste proporzioni e una risposta in termini di misure di legge che inefficace.

"È estremamente opportuno puntualizzare che varie zone della città di Modena, a turno agli onori negativi della cronaca per problemi di spaccio, sono state oggetto di numerosi arresti sia da parte della Squadra Volante nell’immediatezza, che da parte della Squadra Mobile a seguito di specifiche indagini: ripetiamo numerosi arresti spiega il Siulp - Il risultato, in ogni caso, è la scarcerazione quasi immediata, a causa delle attuali normative, e la ripresa immediata dell’attività di spaccio. I numerosi arresti, che troppo spesso passano in sordina, quindi non bastano di fronte ad una domanda di sostanze stupefacenti sempre più imponente, ma che evidentemente non sembra essere l’unico problema".

Il sindacato ricorda come la Corte di Cassazione abbia recentemente stabilito i quantitativi di droga che vengono considerati “modica quantità per uso personale”: 150 gr. per la cocaina; 107,71 gr. per l’eroina; 246 gr per la marijuana; 386,93 gr per l’hashish. "Di fronte a tali limiti, com’è possibile arrestare e incarcerare con semplici controlli, oppure con un’attività di indagine basilare? Non è di fatto possibile, oppure è difficilissimo, posto che tutti gli spacciatori da strada detengono sistematicamente quantità ben al di sotto questi limiti, per cui dev’essere dimostrata in maniera incontrovertibile l’attività di spaccio: Tizio passa la dose a Caio il quale corrisponde il denaro, per cui bisogna fermare e identificare il venditore, il cliente e recuperare la sostanza stupefacente, altrimenti l’attività di polizia è nulla".

Il Siulp modenese prosegue: "Al di là di questo meccanismo alquanto complesso, che rende quasi impuniti gli spacciatori da strada, vi è un’altra considerazione da fare, scomoda per chi la dovrebbe raccontare e ancora peggio per taluni che la dovrebbero ascoltare: ammassare nella stessa zona urbana decine e decine di soggetti che sono accomunati tra loro per etnia ed attività illecita, rende di fatto quella zona un epicentro di illegalità a cielo aperto. Ecco perché, oltre alle necessarie modifiche legislative, è molto opportuno pensare a forme di diluizione sul territorio di quei soggetti che, pur non avendo a loro carico una sentenza passata in giudicato, non risultano essere esattamente onesti lavoratori che cercano solo un futuro migliore, ma personaggi che sfruttano le larghe maglie repressive della legge per continuare le attività illecite. A volte, le soluzioni immediate possono portare benefici apprezzabili da tutti sul territorio, in attesa che le modifiche a leggi ormai sorpassate compiano il loro lungo percorso".

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