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Tre mesi del progetto Bike to work: "Sono in forma, ho guadagnato 86 euro e risparmiato 163 kg di Co2 "

Dopo i primi tre mesi del progetto Bike to work sono 100 mila i chilometri pedalati con un risparmio di 15 tonnellate di Co2. Erogati oltre 13 mila euro in buoni mobilità

“Dal 29 ottobre uso la bici per venire in ufficio, a meno che non piova o non abbia impegni più lontano: a oggi sono arrivato a 91 viaggi per oltre 1000 chilometri pedalati e 163 chilogrammi di Co2 risparmiata”. A raccontarlo è Silvio, uno dei primi 500 partecipanti al progetto Bike to work. Lui, al termine del primo trimestre, ha totalizzato circa 600 chilometri percorsi e ha ottenuto un rimborso di 86 euro.

A conclusione dei primi tre mesi del progetto promosso da Comune di Modena e altri soggetti, che premia chi va al lavoro in bicicletta, con un monopattino o una bici elettrica con 15 centesimi di euro per ogni chilometro percorso in buoni mobilità, i chilometri pedalati complessivamente sono stati oltre 100 mila, con un risparmio di quasi 15 tonnellate di Co2. Gli incentivi erogati ammontano a quasi 13 mila 400 euro, tenendo conto del limite massimo previsto di 30 euro al mese. I buoni mobilità vengono maturati per 12 mesi per i soli chilometri percorsi sul territorio comunale, che vengono rilevati su smartphone attraverso la app Wecity.

I partecipanti che hanno maturato il diritto a un incentivo sono 370, con pedalate che vanno da poco più di 30 chilometri a trimestre (requisito minimo previsto dal bando) fino a oltre 900 chilometri in un solo mese. Si tratta di persone maggiorenni che vivono e lavorano a Modena, che vivono in città e hanno sede lavorativa in altri Comuni o che vivono in altri Comuni ma hanno sede lavorativa a Modena. A ottenere l’incentivo massimo, pari a 90 euro, con almeno 200 chilometri percorsi in ciascuno dei tre mesi, sono stati in otto, ma in tanti hanno alle spalle pedalate degne di nota.

Sono stati 130, invece, coloro che non hanno ottenuto il rimborso e ai quali subentreranno nuovi partecipanti. La gran parte non ha raggiunto la soglia minima di 30 chilometri in tre mesi (in 58 non hanno proprio pedalato), mentre una decina sono stati esclusi per non aver adempiuto alle pratiche previste dal bando, come ad esempio la visita medica.

Ai chilometri percorsi con mezzi differenti dall’auto e alle conseguenti emissioni di Co2 risparmiate viene, infatti, associata una analisi dei benefici sanitari che ne derivano. L’iniziativa ha come obiettivo promuovere modalità di trasporto non solo orientate alla salvaguardia dell’ambiente ma anche al miglioramento della salute, della sicurezza e del benessere della popolazione, oltre che allo sviluppo economico del territorio comunale. Il programma prevede, quindi, un meccanismo di certificazione delle emissioni di CO2 e l’analisi dei benefici sanitari, tramite lo strumento on line Heat (Health Economic Assessment Tool) dell’Oms, la consultazione delle banche dati sanitarie, sessioni di valutazione di performance fisica e dell’equilibrio svolte dall’Ausl e questionari sulla salute percepita e lo stile di vita curati dagli enti e settori che si occupano di salute, pianificazione della mobilità, trasporti e ambiente.

Al progetto, che ha una durata complessiva di due anni e coinvolge in totale 1000 persone in due gruppi da 500, a partire dal prossimo 26 aprile potranno partecipare fino a 150 nuovi partecipanti iscritti al secondo gruppo (così da far fronte a eventuali ritiri dei ripescati e a ulteriori defezioni nel secondo trimestre). Il bando prevede infatti che, in caso di rinunce o esclusioni, già nel corso del primo anno possano subentrare persone dal secondo gruppo, che saranno sostituite nel secondo anno da persone in lista d’attesa, sempre per una durata complessiva di 12 mesi.

Il progetto, in linea con l’obiettivo del Pums di promuovere la mobilità sostenibile, è una delle azioni previste dal più complessivo progetto “Bike to work” promosso dal Comune di Modena insieme ad altri soggetti del territorio che ha ottenuto un cofinanziamento statale di 608 mila euro. Partner dell’iniziativa, che vede l’Amministrazione come capofila, sono Ausl, Arpae Emilia-Romagna, Csef dell’Università degli studi di Napoli Federico II, Euromobility, associazione Rete Italiana Città Sane Oms, Fiab Modena, WeCity srl, Seta spa, Aess.

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