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Cronaca

Magner Bein | La storia del bensone. Chi lo inventò?

La storia del dolce modenese tipico a Gennaio. Da dove ha origine il bensone e perchè si è diffuso nel nostro territorio?

Il bensone è uno dei dolci più modenesi che ci siano e anche uno dei più semplici di prepare e le sue origini sono attestate già nel XIII secolo quando la comunità modenese lo offriva alla corporazione dei fabbri e a quella degli orafi per San Geminiano, e non di rado anche per S. Antonio. La tradizione si diffuse poi successivamente anche a tutte le altre coporazioni di artigiani, ma le sue origini sono più complesse del previsto da scoprire perché non tutti concordano sulla derivazione. 

Per alcuni deriverebbe dalla parola francese "pain de son" ovvero pane di crsuca, poiché un tempo si utilizzava per la preparazione del dolce la farina non setacciata. Per altri invece il nome ha un'etimologia più suggestiva, ovvero deriverebbe da "pain de bendson" ovvero il pane della benedizione, perché sarebbe collegato a riti religiose, oppure di uso comune durante feste religiose. Un tempo, infatti, in occasione del Sabato Santo e di altre festività religiose, c'era l'usanza di far benedire in chiesa il semplice dolce.

La ricette probabilmente millenaria di questo dolce non è mutata nel tempo, diventando probabillmente il cibo meno modificato nella storia che la tavola emiliana possa offrire. Infatti da secoli e secoli prevede un impasto di farina, uova, burro, latte e miele. L'unico che si è modificato è proprio il miele, da quando nel 1747 Sigismondo Margraff scoprì nella beta vulgaris l'esistenza del saccarosio. Una cosa però non è cambiata, infatti oggi come ieri, il bensone arriva in tavola alla fine del pranzo, quando i bicchieri di lambrusco sono ancora da vuotare completamente ed è piacevole inzupparvi, un po' alla volta, la pasta dorata e morbida, che prende subito il colore viola del vino.

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