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Cronaca

Maltrattamenti nella casa di cura, coinvolta anche un'operatrice di Carpi

La Procura di Reggio indaga sui comportamenti vessatori adottati dal personale del centro anziani di Correggio. Accuse pesanti anche per una 50enne di Carpi. La coop: "Impegnati a chiarire la vicenda"

Quando gli anziani ricoverati chiedevano aiuto o di essere cambiati, le operatrici spostavano fisicamente il letto per impedirgli di usare il telecomando utilizzato normalmente per avvisare il personale sanitario e li lasciavano a lamentarsi a volte anche per ore. Poi urla, botte e il rifiuto di prestare le cure necessarie al benessere degli anziani.

Succedeva anche questo nel centro anziani di Correggio, gestito dalla cooperativa Coopselios, dove i Carabinieri hanno indagato per maltrattamenti 13 operatrici socio sanitarie e la coordinatrice della struttura. Risulta quindi coinvolto nell'inchiesta della Procura reggiana oltre il 50% del personale presente nella struttura: tra loro anche una operatrice cinquantenne carpigiana.

I casi di maltrattamento acclarati dalla riprese video dei militari sono almeno cinque. L'indagine dell'Arma, coordinata dal pm reggiano Maria Rita Pantani, è partita ad aprile del 2017, dalle denunce dei familiari degli ospiti del centro che hanno notato segni di violenza sui loro congiunti. Le 14 persone indagate -per sei di loro è scattata anche l'interdizione dai pubblici uffici fino ad un anno- sono ora in attesa di essere interrogate dalla magistratura.

Le videointercettazioni dei Carabinieri nella casa di riposo

La direzione dell'Azienda Usl di Reggio Emilia ha richiesto una relazione formale a Coopselios, gestore della struttura. In primo luogo però L'Ausl esprime "solidarietà e vicinanza agli ospiti della struttura e alle loro famiglie" e, in attesa di un quadro più chiaro e definito dei fatti e delle risultanze dell'inchiesta, "si riserva di agire nelle sedi opportune a tutela dei cittadini e della propria funzione istituzionale, con provvedimenti proporzionati alla gravità dell'accaduto". 

Se "i fatti fossero confermati- commenta il direttore generale dell'Ausl Fausto Nicolini- ci troveremmo di fronte a una situazione estremamente grave di maltrattamenti e umiliazione, inaccettabile e indegna per i nostri livelli di welfare e di civiltà".

Dal canto suo Coopselios ha fatto sapere di essere impegnata ad acquisire tutte le informazioni necessarie per approfondire e chiarire questa grave vicenda. "Il silenzio di queste ore non è dovuto a una mancanza di collaborazione, ma al grande impegno della cooperativa che ora è rivolto principalmente ai famigliari degli anziani coinvolti, ai soci lavoratori e agli enti competenti. Ora la priorità, oltre a garantire la continuità del servizio, è quella di essere a completa disposizione delle autorità competenti. Si chiede quindi agli organi di stampa il rispetto di questo delicato lavoro".

(fonte DIRE)

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