Ventenne travolto e ucciso, rinviato a giudizio il 42enne ubriaco

E' stato rinviato a giudizio dopo ormai due anni l’automobilista che, il primo agosto del 2021, travolse e uccise un giovane modenese che rientrava in bici in compagnia di un amico - rimasto ferito - verso una struttura ricettiva di Baia Verde di Gallipoli. Il processo si aprirà il 22 gennaio prossimo, data della prima udienza in cui l’imputato, M.M., un 42enne di Melissano, dovrà comparire davanti al giudice Fabrizio Malagnino del Tribunale di Lecce.

L’episodio avvenne in via Francesco Zacà, dove Matteo Cassola, 20enne originario di Castefranco Emilia, stava pedalando assieme a un coetaneo. Entrambi sbalzati di sella, a seguito dell’impatto avvenuto con una Suzuki Alto condotta dal 42enne, furono soccorsi e accompagnati in ospedale. Ma per uno dei due, purtroppo, le lesioni si rivelarono tanto gravi da provocarne la morte.

Sottoposto al test alcolemico, il 42enne risultò con un tasso superiore a quello consentito dalla legge. Il suo avvocato di fiducia aveva precedentemente concordato col pubblico ministero un patteggiamento. Ma il rito alternativo era stato poi respinto dal giudice sulla scorta delle risultanze emerse nel corso delle perizie. I due ciclisti, stando a quanto appurato nel corso delle settimane, sarebbero stati muniti di catadiottri rossi sul parafango posteriore e di quelli gialli sui pedali delle bici.

A detta del legale Giuseppe Vacca - per conto della Giesse risarcimento danni, gruppo che difende i famigliari delle vittime della strada – i mezzi a due ruote sarebbero stati dunque ben riconoscibili in strada, come rilevato nell’ambito della consulenza tecnica d’ufficio da parte del perito incaricato dalla Procura della Repubblica.