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Economia

Crisi senza fine, cala ancora la produzione industriale del territorio

Il terremoto pesa ancora sui dati del manifatturiero: il primo trimestre di quest'anno si chiude con un -5,7% rispetto al 2012. In provincia si salva solo chi si affida all'export. Ecco i dati della Camera i Commercio

I dati della produzione manifatturiera registrati dalla Camera di Commercio di Modena, insieme a Cna e Confindustria, non sono certo un toccasana per il morale dell'economia locale. Il calo registrato in volume nel primo trimestre dell’anno è stato pari al -5,7% rispetto al medesimo trimestre del 2012. Il colpo inflitto dal sisma dello scorso anno ai comparti produttivi della bassa è ancora un fattore significativo: le variazioni tendenziali dei trimestri post-sisma erano state del -9,7% nel secondo, del -7,5% nel terzo e del -4,0% nel quarto.

Anche il fatturato delle imprese intervistate è rimasto in territorio negativo dal trimestre del sisma ad oggi. Nei mesi gennaio-marzo di quest’anno la variazione si è attestata sul -3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli ordini dal mercato interno si mantengono pure in flessione, registrando una variazione del -8% sempre a livello tendenziale, mentre quelli dall’estero hanno mostrato un incremento del 3,5%. L’occupazione delle aziende in campione ha dato un segnale di tenuta, riportando una variazione tendenziale del +0,2% nel medesimo periodo di confronto.

REGGE IL BIOMEDICALE - A livello settoriale, l’anno è iniziato in negativo per quasi tutti i diversi comparti industriali eccezion fatta per il biomedicale che, dopo la battuta d’arresto in conseguenza della calamità, sta recuperando il terreno perduto. Nel trimestre gennaio-marzo 2013 la produzione ha mostrato un lieve incremento (+0,6%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre netta è stata la ripresa del fatturato (+10,9%). La quota di vendite esportata si mantiene a livelli elevati (63,8%). Gli ordini tuttavia presentano una lieve flessione, che si attesta sul -2,2% per quelli interni e sul -3,1% per quelli dall’estero. L’occupazione è in leggero aumento: +1,2%.

CROLLANO ALIMENTARI E MAGLIERIA - Un settore che ha visto un peggioramento della dinamica è l’industria alimentare, che presenta flessioni di produzione (-8,8%), e ordini dal mercato domestico (-6,9%). Il fatturato è in lievissimo calo (-0,7), e gli ordini esteri in crescita (+1,1%). Anche peggio è andata per la maglieria, con decrementi pari a -9,1% sul fronte produttivo, -7,2 sul fatturato, -12,3 per gli ordini interni e -20,9 per quelli esteri.
Cali a due cifre pure nel settore dell’abbigliamento che evidenzia un -10,2% per la produzione, -16,4% per il fatturato, -12,1% per gli ordini dal mercato italiano, con la sola nota positiva del debole aumento degli ordini esteri: +1,2%.

In conclusione, si conferma una certa capacità di tenuta dei settori maggiormente rivolti all’estero, come il biomedicale, la ceramica, i mezzi di trasporto che presentano quote di fatturato export che vanno dal 50 al 60% del totale; i mercati internazionali, seppur in parte interessati dalla congiuntura negativa, presentano ancora opportunità per le nostre imprese, occasioni che vanno ricercate e sfruttate per reagire alla crisi.

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