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Economia

Parte la liquidazione di Holostem mentre si spera in nuovi investitori

Stipendi dei dipendenti confermati almeno fino al 30 giugno 2023, produzione attiva fino all'esaurimento dei lotti. Il centrosinistra preme su Governo

Inizia la prima fase delle procedure per la messa in liquidazione di Holostem Terapie Avanzate S.r.l , come deliberato nel corso dell’ultima assemblea del 23 novembre 2022, che avrà scadenza il prossimo 30 giugno 2023. L’egida dell’operazione è stata affidata al dott. Mario Tardini, nominato dall’Assemblea dei soci e in carica dal primo dicembre 2022, e ad Antonio Irione, direttore generale di Holostem. 

"Nel corso dei prossimi mesi, come voluto da Valline Holding in qualità di socio di maggioranza, verranno messe in campo tutte le attività possibili e fondamentali per la salvaguardia della azienda biotecnologica sotto il profilo umano, scientifico ed occupazionale", si legge in una nota. In particolare, tutti i dipendenti in forza ad Holostem continueranno a mantenere il loro compenso almeno fino al 30 giugno 2023 e la produzione della azienda, in linea con gli impegni assunti entro il 23 novembre 2022, proseguirà indistintamente puntando al completamento dei lotti previsti. 

"Le azioni che verranno promosse in questa delicata fase di liquidazione puntano, inoltre, al benessere dei pazienti e alla conseguente e continua ricerca di manifestazioni d’interesse e proposte di terzi rispetto all’acquisto di rami aziendali o delle partecipazioni detenute dai soci", spiega la società.

Mentre al momento non risultano pubblicamente  manifestazioni di interesse per rilevare la società o quote di essa, il centrosinistra modenese sta mettendo in atto una serie di pressioni nei confronti del Governo nazionale. Dopo la lettera del sindaco di Modena al Ministro Schillaci, anche i parlamentari locali del PD – Italia Democratica e Progressista, Maria Cecilia Guerra e Stefano Vaccari, hanno presentato un’interrogazione al ministro della Salute per sapere quali soluzioni si intendano adottare in favore dell’importante centro di ricerca medica modenese.

"Senza un sostegno pubblico, o finanziario o per la ricerca di soluzioni alternative, non solo andrebbero persi 80 posti di lavoro altamente specializzati, ma si depotenzierebbe sensibilmente un centro di ricerca come il Centro di Medicina rigenerativa, famoso nel mondo intero per la sua capacità di trasformare la ricerca universitaria in terapie innovative che hanno migliorato la qualità della vita per tantissimi pazienti. I risultati nella riconquista della vista sono stati riconosciuti anche dall’Agenzia europea del farmaco. Ma non sono i soli. Di particolare importanza è ad esempio anche la terapia cellulare per la ricostruzione dell’uretra in pazienti, anche pediatrici, con ipospadia, e la terapia genica salvavita per i cosiddetti Bambini farfalla, che ha permesso di curare nel 2017 il bimbo siriano Hassan, di cui tanto ha parlato anche la stampa internazionale. Una terapia genica altamente innovativa che consente di trattare diverse forme di Epidermolisi Bollosa, con una sperimentazione clinica in corso all’Ospedale Policlinico di Modena".

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