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A Modena la mostra per ricordare gli artisti lirici

Ideata dal musicologo e storico della vocalità Dott. Daniele Rubboli, la mostra avrebbe potuto intitolarsi “Date a Cesare quel che è di Cesare”. Infatti, come lo stesso curatore ha spiegato, questa originale rassegna vuole cancellare l’idea che Modena sia solo la città di Luciano Pavarotti e Mirella Freni che sono stati sì magnifici testimoni della loro arte, ma non si possono cancellare i contributi che centinaia di altri loro colleghi

Il comm Romano Maletti, presidente della storica Corale Rossini di Modena che ha compiuto 134 anni di ininterrotta attività musicale, ha ieri presentato in conferenza stampa la Mostra “Due Secoli di Artisti Lirici Modenesi” che il 2 ottobre sarà inaugurata dal sindaco Muzzarelli di Modena, e resterà aperta fino a domenica 17 dalle 15 alle 18 di ogni pomeriggio.

Ideata dal musicologo e storico della vocalità Dott. Daniele Rubboli, la mostra avrebbe potuto intitolarsi “Date a Cesare quel che è di Cesare”. Infatti, come lo stesso curatore ha spiegato, questa originale rassegna vuole cancellare l’idea che Modena sia solo la città di Luciano Pavarotti e Mirella Freni che sono stati sì magnifici testimoni della loro arte, ma non si possono cancellare i contributi che centinaia di altri loro colleghi, di Modena e della provincia, hanno nei secoli dato alla storia dell’interpretazione del teatro operistico in Italia e nel mondo.

La Mostra della Rossini riaccende così i fari su soprani come Teresa Burchi di Sestola, la più grande interprete wagneriana che ha avuto l’Italia; Teresa Chelotti di Modena, prima Aida nella prima edizione discografica completa del capolavoro di Verdi; Nanda Adani figlia di un graduato dei Vigili del Fuoco di Modena che negli Anni Cinquanta e Sessanta è stata una star internazionale con lunga esperienza anche in Brasile.

Preziosi i recuperi dei tenori Arrigo Pola di Finale Emilia la cui memoria non può limitarsi alle lezioni di canto che diede a Pavarotti, ma va onorato per una intera vita trascorsa nel teatro di Manila (Filippine) con varie incursioni sulle scene giapponesi, autentico pioniere del canto lirico in quelle nazioni; Ondino Righi, marito di una figlia del mitico Telesforo Fini di Modena, beniamino del pubblico brasiliano dove per anni cantò a Radio Gazeta; e ancora Vladimiro Badiali che fu anche un ricercatissimo maestro di canto. Di grande spessore il ricordo della strepitosa vocalità del baritono modenese Vincenzo Guicciardi, grande interprete internazionale di opere come “Guglielmo Tell” e “Fanciulla del West”.

Con loro la mostra celebra il ricordo anche di straordinari comprimari, come il tenore Bruno Bulgarelli, che commosse la regina d’Inghilterra con le sue interpretazioni delle romanze di Tosti, e tanti cantanti viventi come i soprano Cristina Barbieri e Serena Daolio; i tenori Bruno Lazzaretti e Massimiliano Barbolini; il basso di Carpi Riccardo Ferrari. E tanti altri ancora, tra i quali l’eccellente soprano leggero Hilde Reggiani, che ovunque viene ricordata come artista argentina, mentre è nata sotto la Ghirlandina. Commovente il ricordo dell’ex pugile e poi baritono Franco Corzolani, padre dell’indimenticato giornalista del Resto del Carlino morto tragicamente in giovane età in un incidente stradale.

 La mostra, per la quale è stato pubblicato un ampio catalogo offerto dalla Camera di Commercio di Modena, è a ingresso gratuito per tutti, e sarà visitabile per le scolaresche nelle mattinate, dietro prenotazione.   

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