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Cultura

Progetto LenghtXWidthXHeight: ripensare lo spazio espositivo nll'era pandemica

Ripensare lo spazio espositivo/performativo a fronte delle restrizioni previste in materia di assembramenti e distanziamento interpersonale. La nuova sfida e il progetto LenghtXWidthXHeight (lunghezzaxlarghezzaxaltezza)

L’emergenza sanitaria e le misure che ne sono conseguite hanno messo in discussione non solo il nostro modo di fare arte ma lo spazio stesso dedicato all’arte.

La chiusura di musei, centri culturali, sale concerto, discoteche, è emblematica da questo punto di vista. La pandemia ci forza a re-immaginare gli spazi dentro i quali l’arte può e deve continuare ad esprimersi, sempre meno legata ad un luogo e alla presenza di un pubblico. CA.OS camera oscura è un piccolo spazio culturale indipendente sito in Via Tre Re 70, vicino a Redecocca; organizza concerti, mostre, e serate culturali. Quasi anonimo per i più. Se passi lungo la via, quasi non ti accorgi che esiste: nessuna insegna, nessun riferimento, solo una vecchia porta di legno.

Eppure, l’impossibilità di ospitare pubblico al suo interno, ha spronato questo locale spazio a lanciare una sfida: ripensare lo spazio espositivo/performativo a fronte delle restrizioni previste in materia di assembramenti e distanziamento interpersonale. La porta di ingresso non sarà più il mezzo per accedere allo spazio ma rappresenterà il contenitore, la cornice o il palcoscenico degli interventi: uno spazio bidimensionale, con un’altezza ed una larghezza limitate e privo di profondità, che, come un sipario o una lente di ingrandimento, potrà nascondere, camuffare o svelare nuove possibilità di spazio. Il progetto si chiama LXWXH – LENGHTXWIDTHXHEIGHT (lunghezzaxlarghezzaxaltezza), un chiaro rimando – appunto – alle dimensioni: una rassegna di interventi multidisciplinari sulla porta di ingresso di CA.OS camera oscura. Le proposte sono state selezionate tramite una call indetta la scorsa estate, e poi riprogrammate a causa delle nuove chiusure. Finalmente, a partire da questo fine settimana (29/30 maggio), si potranno visionare le opere e performance degli artisti modenesi (e non), chiamati a realizzare le opere.

La prima istallazione, dal titolo SVUOTA TUTTO (29/30 maggio, 4/5/6 giugno), sarà a cura degli artisti Diego Capitani e Marta Lo Faso: una scatola scenica abusiva costruita site-specific occupa l’interno dello spazio espositivo con macchina teatrale e cambi scena che, a cadenza regolare, presenta a chi guarda uno spaccato su quello che sono ormai scarti di magazzino e decadenti rimanenze scenografiche di vari teatri. Poi sarà la volta di SottoSuono (Marco Fiorini e Sebastiano Rossi) con lo spettacolo ananke (12 giugno)un’istallazione che si propone come riflessione sui meta-linguaggi, sulla capacità dell’essere umano di dare senso e di prendere decisioni per la costruzione della propria comunità anche in momenti di incomunicabilità. Ultimo, l’artista Gianluca Patrizi con il suo Portale Alchemico (27 giugno): la soglia verso l'altro, verso una trasmutazione di pietra in oro, di morto a vivo, l’opera induce lo sguardo a immaginare un mondo altro e sconosciuto; lo spazio diventa un'incognita che lascia solamente l'idea di una incommensurabilità, legata alla magia dell'attraversamento di questa soglia.

Le opera saranno visibili nei fine settimana di maggio e giugno, a partire dalle 18.00. Per informazioni e dettagli sui singoli eventi, potete visitate la pagina Facebook CA.OS camera oscura oppure scrivere a spaziocaos@gmail.com. 

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