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"Ci vuole un fisico", l'ultimo ciak di un film targato Modena

Dopo quasi un mese di 'girato' nei diversi angoli della nostra città, la pellicola prodotta dal Centro Sperimentale di Cinematografia è giunta alla fine di un'esperienza positiva, salutata con un arrivederci sul grande schermo nel 2017

Ad un mese circa dall'inizio delle riprese che hanno visto Modena protagonista di intriganti location, il film "Ci vuole un fisico" prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia e con l'importante contributo del Ministero dei Beni Culturali, di Rai e Regione Emilia Romagna, chiude i battenti del proprio set con un bilancio più che positivo. E' quanto hanno dichiarato registi, attori, e responsabili nella conferenza stampa di saluti e ringraziamenti tenutasi in mattinata alla presenza del sindaco Gian Carlo Muzzarelli. "Da un po' di tempo a questa parte - ha dichiarato il primo cittadino -  il nostro centro storico è diventato un punto di riferimento per chi vuole realizzare lungometraggi di qualità. Una conferma che, dopo l'esperienza estiva di Netflix, si è concretizzata con questa proposta tutta italiana e con il rinnovato impegno dell'amministrazione di promuovere sul proprio territorio rilevanti iniziative artistiche. Non a caso, presto la città sarà sede del centro di produzione di Emilia Romagna Teatro che ci porrà in una posizione di assoluta preminenza nel settore."

Numeri e non solo. "Ci vuole un fisico" ha comportato, oltre ai trenta giorni di lavorazione,  l'impiego di una cinquantina di persone per un costo complessivo di 700 mila euro. Un budget e uno schieramento di personale davvero ragguardevoli per realizzare una storia tanto contemporanea quanto simpaticamente grottesca. In una lunga notte costellata di eventi, così recita la sinossi, i due protagonisti Alessandro e Anna si conoscono tra incontri rocamboleschi, risse, balli sfrenati e bagni notturni. Nonostante le difficoltà e gli inconvenienti tutto comunque congiura positivamente a loro favore e alla fine il destino li attenderà al varco con un innamoramento e un nuovo cammino di crescita verso la maturità. Scritto da Alessandro Tamburini (regista e attore protagonista), Ciro Zecca e Gianluca Ansanelli (autori) e con la fotografia di Roberto Cimatti, il film ha avuto una lunga gestazione. "Con Alessandro - ha affermato il co-autore Ciro Zecca - siamo stati notati dal Centro Sperimentale di Cinematografia per un cortometraggio molto apprezzato anche all'estero. Dagli incontri avuti con i responsabili, poi è nata l'idea di "Ci vuole un fisico" che, inizialmente, ha comportato un accurato lavoro sulla sceneggiatura. Una volta completato il progetto la CSC production se ne è fatta carico coinvolgendo anche altri importanti finanziatori senza i quali difficilmente avremmo potuto cimentarci in un'avventura tanto complessa."

Le prerogative del CSC. "Per quanto ci riguarda - si è quindi espressa Elisabetta Bruscolini direttrice del Centro - siamo da sempre attenti alle giovani generazioni di professionisti provenienti, come in questo e in molti altri casi, dalla nostra scuola.  Debbo dire, con un certo orgoglio, di aver accompagnato in diversi anni l'affermazione di allievi divenuti oggi protagonisti della scena nazionale. E ciò non può che essere un riconoscimento del ruolo formativo a cui siamo quotidianamente chiamati. A dispetto delle difficoltà economiche, che cerchiamo di sopperire coinvolgendo soggetti di primo piano, non abbiamo mai desistito dai nostri obiettivi. Ragione per cui anche il 2017 ci vedrà in prima linea su nuovi fronti che, credo, ci porteranno ad ottenere un meritato consenso."

"Ci vuole un fisico" - Il film girato a Modena

Una scrupolosa lavorazione. L'esperienza del set, che chi scrive ha vissuto direttamente come comparsa, è stata per molti un'esperienza entusiasmante e al tempo stesso faticosa.  Ogni singolo dettaglio, dal trucco e parrucco, alla scelta dei costumi, alla potente regia di Alessandro Tamburini, alla brillante interpretazione di Anna Ferraioli, è stato curato nei minimi particolari. Ore ed ore di prove e riprove, sotto l'egida di tecnici molto professionali, e in un freddo spesso incalzante, hanno prodotto un materiale di alto livello che, comunque, dovrà passare al trattamento della post-produzione.  Tre mesi occorreranno, infatti, per il montaggio e molti ancora ne serviranno per stabilire una collaborazione di successo con una casa distributrice. A conti fatti, se tutto andrà per il verso giusto, il film sarà nelle sale tra un anno. Un periodo piuttosto lungo ma al cui termine, secondo le promesse degli organizzatori, avrà il suo culmine proprio a Modena dove sarà presentato in anteprima nazionale. Per la gioia di tutti noi e di chi ci ha creduto.

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