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Domenica, 28 Aprile 2024

VIDEO | Uno studio modenese indaga la violenza in Rete: "Non solo i giovani, ma anche molti adulti"

Nell’ambito del progetto “Violenza e social network: analisi e percorsi di educazione alla legalità” il CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha realizzato un percorso di approfondimento dal titolo “Prevenire e contrastare la violenza in (e attraverso) la rete”, mettendo a fuoco i rischi per le nuove generazioni nell’uso dei social-network.

Le attività sono state realizzate con il supporto dell’Officina informatica “Diritto, Etica, Tecnologie” istituita presso il CRID e con il patrocinio della “Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio” a cui il CRID aderisce sin dalla sua prima costituzione.

Le attività hanno coinvolto non solo studenti e studentesse di alcuni istituti d’istruzione del territorio modenese, ma anche persone adulte, per un totale di 250 partecipanti. Si tratta di un campione significativo che consente poi di rendere replicabili le esperienze e le iniziative anche in altri contesti e con riferimento a vari altri ambiti formativi.

Le tematiche trattate e discusse in vari contesti con i ragazzi e le ragazze, ma anche con esponenti di associazioni e cittadinanza, sono state i discorsi d’odio, il bullismo e il cyber-bullismo, l’adescamento di minori in rete, la circolazione di materiale illegale e la privacy, con un approccio concreto e facendo ricorso anche ad alcuni dati emersi da ricerche nazionali e internazionali.

A tutti i partecipanti ai percorsi è stato sottoposto un questionario anonimo sulle tematiche oggetto di indagine, costituito sia da domande a risposta multipla sia da domande aperte. Dalla elaborazione del questionario è emerso che le giovani generazioni utilizzano per diverse ore al giorno i social-network, a cui accedono perlopiù mediante telefono cellulare. Gli intervistati hanno dichiarato di essere a conoscenza di episodi violenti commessi in rete in danno di adolescenti molto spesso e in danno di disabili e anziani talvolta. Le azioni descritte spaziano dai commenti violenti e ingiuriosi (spesso legati all’aspetto fisico: c.d. body shaming) al cyberbullismo e al revenge porn. In qualche caso, è stata citata l’istigazione al suicidio (attraverso un “gioco” denominato blu whale). Il quadro si palesa assai preoccupante e pertanto bisognoso di intervento, anche nell’ottica di prevenzione.

A partire dalle riflessioni suscitate dagli incontri organizzati e dagli esiti dei questionari, è stato redatto un Report contenente proposte concretamente attuabili per scongiurare la realizzazione, da parte delle giovani generazioni, di condotte violente in e attraverso la rete.

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