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Puzze a San Cesario, il Comune non sarà parte civile nel processo alla Far Pro

Bocciata la mozione di Rinascita Locale, che critica la scelta dell'Amministrazione comunale

Il Comune di San Cesario non sarà parte in causa del processo che vedrà la ditta spilambertese Far Pro (attraverso il presidente del suo CdA) imputata per le emissioni odorigene che per molto tempo hanno creato malumori nell'abitato e nelle campagne di San Cesario. Il Consiglio Comunale ha infatti rigettato la mozione presentata dal gruppo Rinascita Locale guidato dal consigliere Mirco Zanoli, che si poneva l'obiettivo di far partecipare anche il Comune alla vicenda giudiziaria, nell'obiettivo di ottenere anche un risarcimento a favore della comunità.

Il procedimento partito da due denunce verso ignoti intentate nel 2019 e 2021 da un gruppo di cittadini esasperati è approdato in tribunale e vedrà la prossima udienza fissata per il 13 dicembre.

"Ieri sera si è vissuta una della pagine politiche più squallide nel nostro paese, uno strappo ingiustificabile e doloroso col tessuto dei tanti cittadini che si sono sentiti vessati da decenni di molestie olfattive", ha commentato Zanoli all'esito del voto sfavorevole.

"Le pseudo motivazioni del rigetto da parte del comune? Da quelle tecniche, asserendo che non gli sono state fornite le carte processuali, ma non regge in quanto bastava fare un semplice accesso agli atti in Tribunale o contattare i nostri legali Antonio Giardina e Chiara Costetti - spiega il consigliere Zanoli - Motivazioni demagogiche, del tipo che loro hanno lavorato benissimo e non serve costituirsi, ma le 141 segnalazioni raccolte dal nostro gruppo whatsapp e inviate ad Arpae nell’ultimo anno stanno li a testimoniare altro, e infine politiche asserendo che abbiamo istituito le denunce senza coinvolgerli, quando in realtà, come in questa occasione nonostante i solleciti ufficiali nei loro confronti ci siamo sempre trovati completamente ignorati".

"Quindi un Comune che dovendo scegliere se stare o meno dalla parte dei propri cittadini preferisce lavarsene le mani e augurare loro buona fortuna, una precisa  scelta politica operata con toni sprezzanti e arroganti sulla nostra pelle", chiosa Zanoli con amarezza.

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