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La strana avventura politica della mistress carpigiana Lady Demonique

A Como è già diventata un caso la candidata alle elezioni comunali esclusa dalla lista da Carlo Calenda, la carpigiana Doha Zaghi. "Non mi stupisce che si parli di me, ma vorrei che ci si soffermasse anche su quello che sono e sulle mie idee politiche"

La vicenda di Doha Zaghi è approdata alle cronache nazionali e sta facendo molto discutere. Dopo avere aderito al partito Azione, se lo aspettava di diventare "un caso" in campagna elettorale, ma la cosa non la turba affatto. La 31enne, originaria di Carpi, è infatti una dominatrice di professione, una mistress se preferite. La sua candidatura nella lista Agenda Como 2030, che raggruppa esponenti di Più Europa, Italia Viva e Azione, non è piaciuta al leader Carlo Calenda, che l'ha bocciata.

"Generalmente al mattino trovo una quarantina di mail da leggere - racconta - ma oggi che i giornali locali parlano di me ne ho ricevute almeno il doppio, segno che a Como e provincia ci sono tanti schiavi". Già, perché Doha Zaghi, in arte Lady Demonique, è una dominatrice di professione, che realizza diverse pratiche sadomaso o feticiste, sia in sessioni dal vivo che virtuali.

Un lavoro "estremo" che attinge alle perversioni più intime dei suoi clienti. È facile immaginare che Doha Zaghi possa mettere in imbarazzo la parte politica che avrebbe dovuto schierarla in campo per la tornata elettorale del 12 giugno prossimo. Lo ammette lei stessa: "Nella coalizione ci sono persone provenienti da esperienze politiche e culturali diverse, non dubito che qualcuno fermamente cattolico possa sentirsi urtato dalla mia presenza, ma io non ho nulla da nascondere. Il mio lavoro è legale e, ci tengo a ribadirlo, non offro sesso a pagamento. Sono un'imprenditrice e guadagno onestamente realizzando e vendendo video".

Abbiamo chiesto a Zaghi se la candidata sindaca che sostiene, Barbara Minghetti (centrosinistra), fosse a conoscenza della sua professione prima che la lista dei candidati di Agenda Como 2030 fosse definita. "Ci siamo incontrate - ha spiegato Zaghi - e le ho accennato al lavoro che faccio, senza scendere nei particolari. Eravamo rimaste d'accordo che avremmo chiacchierato e che le avrei spiegato meglio ma non c'è stata ancora occasione. Dubito che Minghetti sia andata spulciare nel web per vedere i miei video".

Già, perchè al centro dello "scandalo" ci sono alcuni video con pratiche di blasfemia, un genere molto particolare di feticismo che attiene ad una sfera chiaramente estremamente delicata. "I filmati blasfemi - afferma Doha Zaghi - li realizzo non certo perché mi rispecchiano. Io non bestemmio nella vita. Quei video li realizzo per lavoro perché è un genere che mi viene richiesto da molti uomini, anche da preti".

Ecco un altro aspetto che la candidata consigliera tiene a chiarire: quello che fa nel lavoro non è quello che fa nella vita. Nella vita Doha sta finendo gli studi universitari in Scienze del Turismo e ha un fidanzato, per nulla schiavo. Nata a Carpi, dove ha compiuto gli studi, ha poi iniziato a lavorare appena diplomata e si è successivamente trasferita a Modena e poi in Lombardia, iniziando la sua attività di mistress.

(fonte Today.it)

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