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Insetti "riciclatori" per i rifiuti urbani, parte l'impianto pilota del progetto Scalibur

I ricercatori Unimore riceveranno oltre 800mila euro per realizzare un impianto per trasformare gli insetti alimentati con i rifiuti organici urbani e scarti della grande distribuzione in prodotti bio-based. Il contributo deciso nell’ambito di un progetto europeo denominato SCALIBUR

Unimore giocherà un ruolo fondamentale nella realizzazione di un progetto di ricerca europeo che si propone di utilizzare i rifiuti organici urbani e scarti della grande distribuzione per la produzione di biomateriali. La grande ambizione dei ricercatori modenesi-reggiani è fare dei rifiuti organici urbani un nutrimento per gli insetti che li trasformeranno in sostanze pregiate da poter essere utilizzate per produrre mangimi, materie plastiche o a fini energetici, ma anche in ingredienti di alimenti. 

Il progetto, denominato SCALIBUR (Scalable Technologies for Bio-Urban Waste Recovery - Tecnologie scalabili per il recupero dei bio-rifiuti urbani), ha preso ufficialmente il via nei giorni scorsi in occasione del kick off meeting tenutosi a Valencia. Per l’Ateneo modenese-reggiano partecipano al progetto docenti e ricercatori dei Dipartimenti di Scienze della Vita e di Giurisprudenza: il prof. Andrea Antonelli (Scienze e Tecnologie alimentari), coordinatore dell’unità di ricerca in Unimore, le dott.sse Lara Maistrello (Entomologia) e Francesca Masino (Scienze e Tecnologie alimentari), i dottori Enrico Francia e Anna Justina Milc (Agronomia e Coltivazioni erbacee), ed i proff. Luigi Foffani (Diritto penale) e Silvia Manservisi (Diritto agrario).

“L’obiettivo generale di SCALIBUR – spiega il coordinatore prof. Andrea Antonelli – è recuperare e valorizzare i rifiuti organici urbani, gli scarti della grande distribuzione, i fanghi provenienti dalla depurazione delle acque dei depuratori urbani per ottenere prodotti bio-based da reimmettere nel mercato limitando così non solo l'impatto ambientale che deriva dalla gestione dei rifiuti, ma generando nuova ricchezza e posti di lavoro”.

Nell'UE oltre 100 milioni di tonnellate di rifiuti organici, corrispondenti a circa 200 kg a persona, vengono gettate ogni anno. Attualmente il 75% di questi finisce in discarica o è incenerita, causando gravi problemi ambientali: i rifiuti organici producono gas, quando si decompongono, e contaminano suolo e falde acquifere. Il conferimento in discarica di rifiuti biodegradabili va contro il principio di un'economia circolare ed è uno spreco di sostanze nutritive ed energia. SCALIBUR vuol contribuire a gestire questo problema. Coordinato da ITENE (Instituto Tecnológico del Embalaje, Transporte y Logística) di Valencia in Spagna, il progetto coinvolge 21 partner distribuiti in 9 nazioni. Finanziato nell'ambito di Horizon 2020, con un budget di quasi 10 milioni di euro totali, una cospicua parte (802.995,00 euro) sarà destinata al gruppo di ricerca Unimore e serviranno al Dipartimento di Scienze della Vita per realizzare, in collaborazione con l’impresa partner Kour Energy -Srl, un impianto pilota per ricavare sostanze ad alto valore aggiunto da insetti che saranno allevati in massa nell’impianto realizzato grazie al progetto POR-FESR “ValoriBio” appena concluso. 

“Analogamente a quanto avviene in natura, dove i rifiuti non esistono, è possibile fare economia circolare con gli insetti. Le sostanze organiche scartate dall’uomo, come i residui della grande distribuzione e dei ristoranti, saranno il nutrimento delle larve di “mosca soldato” – afferma la dott.ssa Lara Maistrello, entomologa di Unimore - che li trasformeranno in proteine, lipidi e chitina. Queste sostanze pregiate potranno essere utilizzate per produrre materie plastiche innovative, a fini energetici, ma anche per produrre mangimi e ingredienti di alimenti, una volta esclusa la presenza di sostanze pericolose.

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