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Report sui reati gravi: Emilia-Romagna sul "podio nero" del lavoro irregolare

E' reso pubblico il report del Viminale e INL sui risultati contro criminalità e lavoro irregolare. Un anno in pieno covid con la crescita dei reati gravi. L’Emilia Romagna con un 1^ e 2^ posto

Anche questo ferragosto appena trascorso, ha portato il "tradizionale" dossier del Viminale coi dati che riportano i risultati delle azioni poliziesche contro i reati più gravi, la criminalità organizzata e malavitosa. Ottimi risultati, e perciò preoccupanti, riferiti all'anno appena alle spalle,trascorso tra l'agosto 2020 ed il luglio 2021.

Un quadro che richiama l'Emilia Romagna in un paio di tabelle "particolari" ,riportate dal Viminale e sia dal Report dell'INL- Ispettorato Nazionale del Lavoro, uscito anch'esso in piena estate, che pubblica i dati semestrali sulle utili iniziative dei "...prospetti e progetti relativi alle iniziative di prevenzione promosse dagli Ispettorati Provinciali" sulla tenuta del lavoro regolare e legale.

Dati nazionale che nell'anno passato ed appena finito a luglio, vedono un calo generale di un  -7,1% nel numero totale dei delitti, con meno omicidi, rapine e furti.

Assistiamo però ad un crescente e preoccupante filone in crescita -oltre che nel lavoro irregolare e riciclaggio- delle truffe ( +16% ) e dei delitti informatici (+ 27,3%) : cioè, modalità criminali strettamente intrecciate con l'espansione della economia malavitosa.

Un contesto virale molto preoccupante che ha portato anche, nel solo 1° semestre 2021, ad una significativa crescita di "attacchi istituzionali", con ben 369 Amministratori Locali duramente minacciati, di cui 189 Sindaci ( Lombardia, Campania...) ed "atti intimidatori" ai danni di ben 110 giornalisti (Lazio, Sicilia, Lombardia...).

Criminalità organizzata

Il Report del Viminale poi si concentra sugli esiti della " lotta alla criminalità organizzata", certificando un aggravamento che nell'anno appena passato ha visto un +33,4% di operazioni giudiziarie, con un +49,1% di atti relativi ai beni sequestrati, ed un ben +136,8% alle sentenze di confische definitive sui patrimoni malavitosi.

Con un gravissimo +21,3% nazionale delle interdittive antimafia,addosso alle imprese sempre più coinvolte nel lavoro e nel mercato illegale e malavitoso.

Arriva perciò la tabella che mostra l'Emilia Romagna al 2° posto nazionale, dopo Lombardia, per il numero di ben 37.630 certificazioni antimafia rilasciate in questo ultimo anno, a ditte delle nostre province. Imprese che necessitano, e perciò richiedono alle Prefetture, di questo "lasciapassare" per poter partecipare ad appalti pubblici o altre forniture di servizi erogati dalle Amministrazioni territoriali.

Un dato emilianoromagnolo in crescita e che conferma la ripresa dei lavori,servizi ed attività pubbliche in questa regione.

A conferma però che la nostra regione è ai primi posti sul "podio nero" del lavoro irregolare, ci sono  le tabelle di "studi e statistiche" dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro che riportano -provincia per provincia- le attività promosse nel 1° semestre '21 appena passato, sulla PREVENZIONE e "...per assicurare il rispetto delle normative del lavoro, previdenza ed assistenza sociale". Cioè, per arginare il lavoro nero ed a tutela dei lavoratori sempre più pressati dallo sfruttamento e dai gravissimi rischi degli infortuni nei posti di lavoro.

Le pesantissime morti di questi mesi, puntano proprio su queste tematiche.

Attività di formazione,promosse dagli Ispettorati e rivolte ai datori di lavoro e loro consulenti professionisti, che rivede l'Emilia Romagna al 1° posto nazionale, con 56 iniziative di prevenzione/formazione nel semestre appena trascorso. Dopo di noi, viene il Veneto,poi Campania, Lombardia...

E in Emilia Romagna, la primissima provincia ritenuta "più bisognosa" dagli Ispettorati, è Modena, con 35 iniziative semestrali, seguita da Piacenza, Bologna, Ferrara. Tuttavia Modena è anche al 1° posto tra tutte le province italiane seguita poi da Venezia, Napoli, Roma.

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