Sant'Eufemia. Sgombero delle famiglie occupanti l'ex caserma, insulti in piazza
Sono iniziate questa mattina alle ore 7.30 le attività di sgombero delle famiglie che hanno occupato la ex caserma di via Sant'Eufemia. Zona blindata, cori e proteste degli antagonisti. Occupanti scortati ai Servizi Sociali
Da questa mattina alle ore 7.30 sono in corso le attività di sgombero delle famiglie che hanno occupato la ex caserma di via Sant'Eufemia. A presentarsi davanti all'edificio occupato sono stati circa un centinaio di agenti delle forze dell'ordine tra Polizia e Carabinieri in tenuta anti-sommossa. All'arrivo degli agenti le famiglie hanno fatto opposizione passiva, dichiarando di non aver un altro luogo dove andare e di attendere l'arrivo dei Servizi Sociali per valutare se lasciare o meno il loro alloggio. Lo sgombero interessa anche le famiglie che ancora si trovano sul retro della ex caserma, in via Bonacorsa 20.
L'attività è - in termini formali - un sequestro chiesto dalla Procura della Repubblica e autorizzato dal Tribunale di Modena, a seguito di un'indagine per invasione d'edificio aggravata dal numero di persone.
Presenti in piazza una ventina di esponenti dello sportello LaRange e dei centri sociali modenesi, che sono stati prontamente separati dall'edificio dai Carabinieri, che hanno creato un cordone tra oppositori e attività della Digos all'interno dell'edificio occupato. Gli esponenti dei centri sociali hanno occupato stabilmente la piazza, gridando le proprie rivendicazioni per il diritto alla casa e una lunga lista di insulti alle forze dell'ordine intervenute. Non sono mancati momenti di forte tensione, senza tuttavia mai raggiungere scontri o violenze fisiche.
Le famiglie sono rimaste all'interno dell'edificio fin verso le ore 10, quando è iniziato un piccolo esodi grazie all'arrivo degli operatori dei Servizi Sociali del Comune, coordinati dall'assessore Giuliana Urbelli. Gli agenti della Municipale hanno quindi iniziato a scortare diversi nuclei famigliari, composti anche da bambini piccoli e donne incinte, verso gli uffici di piazzale Redecocca, dove sono in corso trattative per trovare rimedio alla mancanza di un'abitazione.
