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Cronaca Sassuolo

Sassuolo, sospesi quattro agenti della Polizia Locale. Sono indagati per il reato di tortura

La Procura ha contestato un gravissimo episodio avvenuto nell'ottobre 2021, quando i quattro vigili aggredirono uno straniero presso il Pronto Soccorso di Sassuolo, dove era stato ricoverato in stato di quasi incoscienza

Un fatto di incredibile gravità scuote profondamente il corpo di Polizia Locale di Sassuolo. Ieri pomeriggio, infatti, è stata data esecuzione all'ordinanza emessa in pari data dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale dí Modena, su richiesta di della Procura della Repubblica, con la quale è stata disposta l'applicazione nei confronti di quattro pubblici ufficiali - di cui due con la qualifica di Assistenti e due con la qualifica di Agenti - della misura interdittiva della sospensione dall'esercizio del pubblico servizio.

Gravissima l'ipotesi di reato per la quale i quattro agenti sono indagati: il reato di tortura punito dall'articolo 613 bis c.p., per altro aggravato dall'essere il fatto stato commesso da pubblici ufficiali con abuso dei poteri inerenti la propria funzione. I due Assistenti sono anche gravemente indiziati del reato di falsità ideologica in atto pubblico, per avere redatto e firmato una relazione di servizio il cui contenuto, per quanto emerso dall'attività di indagine sinora svolta, è da ritenersi mendace.

Aggressione al Pronto Soccorso dell'Ospedale

I fatti cui si riferisce l'indagine sono avvenuti nell'ottobre 2021 e sono giunti a conoscenza degli inquirenti grazie alla denuncia del Direttore Generale dell'Ospedale dí Sassuolo, grazie alla segnalazione inoltrata dal primario responsabile del Pronto Soccorso. Tutto è avvenuto tra la serata del 15 ottobre di due anni fa e le prime ore della mattina del giorno successivo: nelle relazioni redatte dal personale sanitario ed infermieristico di turno era emerso come i quattro indagati avevano ripetutamente aggredito un uomo di nazionalità marocchina trasportato presso il Pronto Soccorso dal personale del 118.

L'uomo era stato soccorso e trasportato in ambulanza dalla Croce Rossa di Sassuolo dopo essere stato trovato in strada in stato confusionale ed a tratti assopito. Gli accertamenti sanitari effettuati immediatamente avevano evidenziato una grave crisi ipoglicemica, per la quale peraltro lo stesso uomo aveva effettuato un precedente accesso qualche mese prima, sempre all'ospedale sassolese.

Mentre erano in corso gli adempimenti connessi alla raccolta ed all'inserimento dei dati anagrafici ed anamnestici del paziente ed alla rilevazione dei suoi parametri vitali, erano giunti sul posto in modo del tutto inaspettato i quattro agenti della Locale. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, qui si sarebbe verificato il fattaccio: i quattro avrebbero iniziato ad inveire contro il paziente, immobilizzandolo con forza alla barella sulla quale era stato collocato incastrandogli le braccia tra le sponde, percuotendolo ripetutamente sul petto ed al capo. Uno di loro sarebbe salito addirittura con i piedi sul suo bacino del paziente allettato, mettendosi in posizione accovacciata, chiedendogli con insistenza se avesse assunto sostanze stupefacenti.

Dalle dichiarazioni acquisite è, emersa, infatti, la convinzione, esplicitata dagli stessi indagati ai medici ed infermieri in quel momento impegnati a prestare le cure necessarie, che si trattasse di persona gravitante nell'ambiente dello spaccio di sostanze stupefacenti. Il marocchino, operaio in Italia da anni con regolare permesso di soggiorno, peraltro mai denunciato o anche solo foto-segnalato per fatti inerenti gli stupefacenti, non ha ad oggi sporto denuncia per quanto accadutogli non avendo ricordo alcuno di quanto verificatosi presso il Pronto Soccorso, proprio in ragione della condizione di pressocchè totale incoscienza in cui versava a causa della gravissima crisi ipoglicemica. 

La sospensione in attesa del procedimento giudiziario

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto corretta la qualificazione giuridica delle condotte contestate da questa Procura anche con riferimento al reato di cui all'art. 613 bis c.p., quello di tortura appunto, introdotto con una recente legge del 2017. E' stato, infatti, ritenuto che "la pluralità delle condotte violente attuate dagli indagati, per circa un'ora, avessero cagionato alla persona offesa, che peraltro versava in condizioni di minorata difesa a causa della grave crisi ipoglicemica, acute sofferenze fisiche (elemento costitutivo del reato di tortura differente da quello di lesioni volontarie aggravate), determinando un trattamento inumano e degradante per la dignità della sua persona". 

Prima della emissione dell'ordinanza cautelare gli indagati sono stati sottoposti ad interrogatorio dal Gip di Modena, conformemente alle previsioni normative previste per l'applicazione della suddetta misura cautelare interdittiva. La durata della sospensione dal servizio è stata disposta in misura differente per ciascuno degli indagati.

Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo con la fattiva e costante collaborazione fornita dalla Comandante della Polizia Locale di Sassuolo. Le gravi condotte contestate coinvolgono solamente i quattro indagati sospesi dal servizio. Visto il riserbo delle indagini, non si conosco i contorni delle vicende che hanno determinato un tale accanimento da parte degli agenti, nè eventuali altri dettagli sulle indagini nell'abito dello spaccio di droga cui il loro comportamento pareva riferirsi.

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