rotate-mobile
Economia

Dalla Russia con dolore, il dramma dell'agricoltura emiliana

A quasi due anni dall'embargo UE verso Mosca si tirano le somme di un provvedimento fortemente penalizzante per il tessuto agricolo locale

Come se non bastasse la siccità di questo periodo, così grave da arrecare ingenti danni alle maggiori colture del territorio modenese, ora anche i dati provenienti dall'export contribuiscono a rendere ancora più difficile la situazione per i produttori agricoli. In particolare ci riferiamo alle situazione creata dall'embargo predisposto, nel 2014, dall'Unione Europea nei confronti della Federazione Russa per i noti risvolti politici riguardanti la crisi ucraina. Il quadro generale che fotografa l'intera regione, è desolante: le esportazioni verso Mosca sono, infatti, crollate dell’85.5% rispetto al 2013, con un valore complessivo passato da 18.397.940 a 2.665.635 euro. Non meno negativa è la flessione del comparto alimentare stimata intorno al 56%.

A lanciare, per primo l'allarme, è il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Gianni Tosi, che sottolinea come la tendenza in atto avrà modo di procrastinare i propri negativi effetti pure nei prossimi mesi essendo il termine del provvedimento comunitario fissato per il 5 agosto di quest'anno.

"Il divieto imposto alle nostre aziende - afferma Tosi - ha certamente penalizzato l'intera filiera sia a livello locale che nazionale. Per comprendere l’entità del danno è sufficiente dire che l’embargo è costato all’Italia 244 milioni di euro, con un sostanziale dimezzamento del valore dell’export agroalimentare tra il 2013 ed il 2015. A risentirne maggiormente sono stati soprattutto i segmenti di ortofrutta, carni fresche e surgelate, salumi, insaccati e formaggi, nonché le specialità Dop e Igp, emblema distintivo della nostra terra nel mondo."  

Effetti pesanti e resi ancor più tali dalla decisione di molti paesi dell'unione di immettere una maggiore quantità di prodotti sul mercato italiano provocando un conseguente eccesso dell'offerta con ricadute a catena sulle quotazioni.  "A poco – conclude il presidente degli agricoltori – sono servite le misure di ritiro straordinarie adottate dall’UE; solo le aziende con un budget consistente ed un marketing agguerrito hanno saputo trovare subito sbocchi commerciali alternativi, oltreoceano e in Medio Oriente.  Pertanto, come Confagricoltura Emilia Romagna chiediamo che sia intrapresa una linea politica continentale tale da porre fine all’embargo e in grado di individuare presto forme di risarcimento per i produttori con modalità più rispondenti alle caratteristiche del nostro settore. Nei prossimi giorni, avremo modo di avviare iniziative specifiche affinché questa istanza giunga forte a Bruxelles."

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dalla Russia con dolore, il dramma dell'agricoltura emiliana

ModenaToday è in caricamento