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Economia

Inflazione Modena, a ottobre +0,3 su base annua

Identica variazione su base congiunturale rispetto a settembre. Forte diminuzione per la telefonia mobile. Calano alimentari, elettricità e gas per la casa; crescono gli alberghi

Ha fatto registrare una variazione del +0,3 per cento su base tendenziale annua, l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), calcolato nel mese di ottobre 2013 dal servizio Statistica del Comune di Modena. Ed è identica (+0,3%) la variazione su base congiunturale rispetto al mese di settembre 2013.

È la divisione “Comunicazioni” quella con la maggior diminuzione rispetto al mese precedente (- 4,5 %), calo dovuto al calo della telefonia mobile, cellulari e servizi; in aumento, invece, la spesa per i servizi postali. Calo significativo (-1%) per la divisione “Abitazione, acqua, elettricità, combustibili”, in particolare per le riduzioni dell’energia elettrica (a seguito delle diminuzioni tariffarie rilevate a livello nazionale), del gas per uso domestico e del gasolio da riscaldamento; al contrario, nella stessa divisione, sono stati registrati in aumento le spese condominiali e i prodotti e servizi locali per la riparazione e manutenzione della casa.

In ottobre, la variazione più sensibile in crescita (+2,8 %) si è registrata alla divisione “Servizi ricettivi e di ristorazione”, per gli aumenti degli alberghi rilevati nel nostro comune; in calo agriturismi e campeggi (a rilevazione nazionale). Continua a scendere, per il quarto mese consecutivo, la divisione “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (- 0,4 %): diminuzioni su pesci e prodotti ittici, frutta e ortaggi, zucchero e confetture, bevande analcoliche; in controtendenza si segnalano aumenti per latte, formaggi, uova, olii e grassi, pane e cereali.

Nessuna variazione per le divisioni “Bevande alcoliche e tabacchi” (dove aumentano i liquori e calano birre e aperitivi), “Abbigliamento e calzature”, (dove però crescono scarpe, accessori e servizi di lavanderia), e “Altri beni e servizi” (dove aumentano le rette per le case di riposo e cala l’oreficeria). In crescita la divisione “Servizi sanitari e per la salute” (+ 0,6 %) dove si segnalano variazioni in aumento per analisi di laboratorio e servizi ospedalieri, e sui servizi medici e paramedici per l’adeguamento di alcune tariffe della libera professione. Cresce anche  (+ 0,3 %) la divisione “Istruzione”, in particolare per l’Università (rilevazione nazionale), mentre diminuiscono a livello locale i corsi di formazione. Stesso aumento percentuale (+ 0,3%) anche per “Mobili, articoli e servizi per la casa”, dove crescono mobili e arredi, tappeti e rivestimenti per pavimenti, articoli tessili, piccoli elettrodomestici, stoviglie e utensili domestici; in calo, invece, i beni non durevoli per la casa e la spesa per la riparazione di elettrodomestici.

La divisione “Trasporti” ha fatto registrare a sua volta un aumento (+ 0,2%) dovuto alla crescita del prezzo per l’acquisto di automobili e biciclette, per la manutenzione e riparazione e per i ricambi per mezzi di trasporto; in calo, invece, carburanti e tariffe del trasporto aereo (a rilevazione nazionale). L’ultima delle dodici divisioni prese in esame per il monitoraggio dell’inflazione, “Ricreazione, spettacolo e cultura”, è risultata anch’essa in lieve aumento (+ 0,1%) per la crescita delle riparazioni di apparecchi informatici, piante e fiori, periodici e libri non scolastici, compensata però dalle diminuzioni per l’acquisto di pacchetti vacanza, servizi ricreativi e sportivi, giochi e giocattoli, apparecchi audiovisivi.

Gli stessi dati mensili sull’inflazione sono elaborati anche per frequenza d'acquisto dei prodotti (divisi tra quelli acquistati più spesso, quelli intermedi e quelli meno). In questa analisi, rispetto al mese di settembre, dal punto di vista congiunturale si registra un calo (- 0,2 %) per quelli acquistati ad alta frequenza, e un aumento per quelli a media frequenza di acquisto (+ 0,6%), e quelli a bassa frequenza (+ 0,3%). Dal punto di vista tendenziale annuo, invece, l’aumento è di + 0,6 % per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto e di + 0,1 % per quelli a media, e di + 0,2 per quelli a bassa frequenza.

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